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LA PORCELLANA

 Vasi porcellana Sevres Francia 1807La porcellana è una qualità di ceramica in grado di resistere ad estreme sollecitazioni, sia per quanto riguarda la temperatura che per gli stress meccanici.La ceramica è un impasto che contine due elementi: il caolino ( silicato idrato d'alluminio) e i feldspati.Dalla fusione di questi ingredienti si ottiene una mistura in grado di sopportare fino a 1500° di temperatura.
L'aspetto levigato dei manufatti si ottiene con un rivestimento semiliquido chiamato "coperta" che viene applicata dopo che l'oggetto è stato cotto ad una temperatura di circa 800° e successivamente ricotto a 1450°.In questo modo il materiale sottostante e la coperta si fondono in maniera irreversibile.
Dopo il raffreddamento l'oggetto viene decorato con colori a base di ossidi metallici.Finita la decorazione l'oggetto viene di nuovo cotto a 800-900° in modo che anche la decorazione si fissi stabilmente.
I colori in genere vengono disposti sotto la coperta perchè non potrebbero resistere alle alte temperature ma questo non vale per il blu e quindi è l'unico colore resistente al calore e il maggiormente usato nelle decorazioni.piatto russo porcellana 1830
La porcellana scoperta viene chiamata "biscuit" ed ha un aspetto opaco.
L'impasto con caolino è caratteristico delle porcellane orientali e ha rappresentato per molti secoli un segreto custodito gelosamente dagli artigiani cinesi.
Il territorio cinese è ricco di caolino e con la carenza di ferro del paese, ha portato alla supremazia delle porcellane nelle stoviglierie.
Invece la nascita della porcellana in Europa è di molto posteriore a quella cinese.
Il primo che ha fornito notizie sull'esistenza di questo materiale è stato Marco Polo che imporrà anche il nome di "porcellana" chiamata dai cinesi "yao".Da questo momento la porcellana entrerà anche in Europa ma la sua composizione è rimasta un segreto ancora per molti secoli.
Nel '700 la porcellana diviene un bene di consumo anche se limitato alle corti dei nobili, ed è in questo frangente che la ricerca si fa scientifica.In questo periodo la porcellana viene regalata per stupire i sovrani europei che la apprezzano per la loro delicatezza, i colori e le forme.
Si fanno vari esperimenti per trovare la formula magica per la produzione, si impastano gesso, gusci d'uova e di conchiglie ma la vera composizione rimane ancora un segreto.
Questo segreto alimenta anche le credenze e a questo oggetto "magico" vengono attribuite qualità miracolose e si diffonde la convinzione che difendono dai veleni e dalle malattie.
In questo c'è un fondo di verità perchè la densità dell'impasto della porcellana non consente l'annidamento di alcuni tipi di batteri, per questo i contenitori in porcellana vengono usati dagli speziali. Inoltre la porcellana, a contatto con alcune sostanze tossiche alcaline, si altera rivelando la presenza di veleni.piatto inglese porcellana 1817-20
La difficoltà a reperire porcellana in Europa si protrae fino alla fine del '400, quando Vasco De Gama apre la via delle Indie.
Nel '500 le corti di Francia, Spagna e Baviera traboccano di manufatti di porcellana, questo forse è dovuto a motivi terapeutici, visto il largo uso di veleni che si faceva in quell'epoca.
Nel '600 la fondazione della "Compagnia delle Indie" porta a traffici enormi con l'oriente e gli approvvigionamenti vengono fatti con regolarità, infatti in questo secolo ci sarà un vero boom delle cosidette "cineserie" e il posto più importante è occupato dalle porcellane.
L'Olandese Johann Nieuhoff sarà il primo a dissipare il mistero sulla composizione della porcellana, avendo scoperto che veniva podotta con una "terra" che si trovava in una regione lontana.Una volta compreso che il "trucco" risiede nella qualità dell'impasto le ricerche si fanno più mirate e la manifattura di Meissen individua ad Aue in Sassonia, la qualità di terra più adatta.
Vista la crescente domanda di articoli in porcellana provenienti dall'oriente e la facilità con la quale si possono importare in Europa, gli artigiani cinesi cominciano a produrre oggetti in modo specifico per il mercato europeo che vengono chiamati " della Compagnia delle Indie".
Il fatto di essere prodotti da artigiani orientali con tecniche sconosciute porta questi manufatti ad avere un successo sorprendente se si pensa allo scarso valore artistico.
Pur avendo individuato nella regione di Aue, il luogo dove estrarre il caolino, elemento primario per la confezione delle porcellane, alcuni aspetti della produzione rimanevano oscuri, quindi bisognerà attendere fino ai primi del '700 per avere una produzione su scala industriale.
Questa è possibile grazie a Walter von Tschirnhaus un nobile rampollo boemo che, come gran parte degli studiosi del tempo, viaggiava fra le più prestigiose università europee con l'unico scopo di studiare l'argilla.I suoi viaggi lo portano anche a Milano dove incontra un altro appassionato della fusione della terra: Manfredi Settala che cuoce con l'antico metodo di Archimede, con gli specchi ustori.
Dopo lungo apprendistato Von Tschirnhaus approda in Sassonia alla corte di Augusto I, qui conosce l'alchimista regale Johann Friedrich Bottger e insieme a lui decide di iniziare una serie di esperimenti per scoprire i segreti della porcellana.tabacchiera porcellana Meissen 1741-50
Il luogo di queste prove è una fortezza a Meissen, più simile ad una prigione che a un castello, e qui nasce la raffinata porcellana europea.
I primi oggetti prodotti portano la data del 1709, un anno dopo la morte del boemo che così non vide mai i risultati dei suoi studi.
Intuendo il valore commerciale della scoperta, Augusto I rinchiude Bottger insieme ai suoi "arcanisiti" nella fortezza per evitare che questi divulgasse la formula.
Ma non aveva previsto che un lavorante riuscirà ad allontanarsi e a diffondere la fabbricazione della porcellana.
Il monopolio di Meissen durò solo 8 anni, dopo di che la lavorazione si diffuse a Vienna e poi a Venezia e infine in tutta Europa grazie agli "arcanisti vaganti" che mettevano le loro conoscenze al servizio di ricchi borghesi che intendevano avviare questa attività.
Produrre porcellana era comunque un progetto dispendioso anche a causa del protezionismo sul caolino che la Sassonia effettuava nei confronti delle altre nazioni.
La domanda nei nobili non era molto remunerativa, in quanto questi erano sempre più intenti a farsi donare i prodotti che non a pagarli, ma era in ogni caso imperiosa. Per questo motivo si cerca di diffondere la porcellana facendo lotterie, vendite all'asta, stampando volantini e articoli sui giornali per farla conoscere alla popolazione che, apprezzandola avrebbe iniziato ad acquistarla.
In Russia si arriverà al punto di imporre agli Ebrei l'acquisto della porcellana in cambio di vari permessi.
Con l'aumento della domanda cade anche il monopolio a cui le manifatture aspiravano e nasce anche la necessità di apporre sui prodotti i marchi di fabbrica che garantiscono l'origine del pezzo.Dubbi sulla provenienza da una manifattura prestigiosa non riguardano solo la costruzione ma anche la decorazione.In questo periodo girano per le case i cosidetti " Hausmaer", praticamente pittori a domicilio che acquistano dalle manifatture materiale di scarto che poi decorano e vendono. Spesso i risultati erano così scadenti da screditare la manifattura e tra innumerevoli imitazioni e contraffazioni, le fabbriche perderanno gradualmente potere.
All'inizio dell'800 ne sopravvivono poche ripetto al boom del '700 e la produzione industriale ha ormai preso possesso di ogni settore produttivo e il lavoro artigianale usato nelle manifatture non è più competitivo.porcellana Capodimonte 1755-59
In Cina la situazione è molto diversa in quanto ogni dinastia che si alterna al governo del paese ebbe un suo particolare stile per gli oggetti in porcellana.
Nel IX e VIII secolo a.C. gli artigiani cinesi scoprono un tipo di argilla molto malleabile e resistente, chiamata in seguito caolino.A questa vengono aggiunto un materiale ricco di feldspati e si produce la porcellana, questo per fa notare che all'epoca della "scoperta" di Marco Polo la produzione di questi manufatti era una pratica affermata da tempo e molto diffusa.
La supremazia cinese non era dovuta solo al materiale, anche la cottura richiedeva esperta conoscenza e attenzione nella costruzione dei forni di cottura. In un villaggio di origine Neolitica sono stati ritrovati 6 forni per la cottura della ceramica, il numero piuttosto elevato e l'architettura degli stessi rileva come già in epoche così lontane, i cinesi producessero porcellana.
Nell' VIII secolo compare il "Ch'a-ching" o "libro del te" che stabilisce l'uso degli oggetti di porcellana.
Il the, se presenta un colorito verde, deve essere servito in un recipente che armonizzi con questo colore delicato.
In questo modo le tazze bianche provenienti dal nord, daranno all'infuso dei riflessi arancioni. Noi barbari europei, nel medesimo periodo in cui l'ignoto autore del libro del the stabiliva queste regole così sofisticate a malapena usavamo le prime ciotole di terracotta.
In ogni modo il contesto culturale imponeva un'attenzione precisa per i particolari, La società cinese all'epoca era fortemente piramidale e trovava nei simboli astratti i segnali di appartenenza agli strati della piramide gerarchica.
Sorbire il the in tazze di porcellana era un rito che dimostrava l'appartenenza ad una specifica casta sociale.porcellana cinese Ming
La stessa voglia di distinguersi sarà la motivazione che porterà al successo in europa la porcellana, con livelli di ostentazione addirittura superiori a quelli orientali.
Il Nord e il Sud della Cina si affrontano non solo in battaglia ma anche sui livelli del lusso:materiali e decorazioni si moltiplicano e il colore rosso della cultura Yang-chao (detta cultura della ceramica rossa) si scontra con il nero della cultura Lung-shan.
Ogni dinastia che tenterà di dominare il vasto territorio cinese, svilupperà una propria arte per la lavorazione della porcellana e della ceramica.
Nella dinastia Ming (XVII secolo), in cui i sovrani provengono dal ceppo Mongolo, si hanno manufatti di vasi e figure creati in bianco e blu.
La porcellana si distingue in tenera e dura; quella tenera nasce in Europa prima di quella a pasta dura a imitazione dei manufatti importati dalla Cina.
Grazie all'interesamento di Francesco I de Medici, appassionato alchimista, si riesce ad ottenere nella manifatture medicee, un impasto composto dal 20% di caolino e silicati di quarzo vetroso.Questo materiale viene anche chiamato "fritta" ed è molto simile a quello utilizzato nel XIII secolo dai Persiani sempre nel tentativo di imitare la porcellana cinese.
la differenza principale è nella copertura che nella porcellana medicea è uno smalto simile a quello utilizzato per la maiolica.
La porcellana di pasta tenera inglese è chiamata " Bone China" ed è prodotta con un particolare procedimento in uso ancora oggi: al minerale di base vengono aggiunti svariati minerali calcarei e ceneri di ossa macinate, in questo modo si ottiene una porcellana particolarmente fine e leggera.potiche Cinese porcellana dinastia Ching 1736-95

La porcellana dura è un impasto a grana finissima, compatta e impermeabile, bianca e traslucida, tanto dura da non essere scalfitta neppure con punte d'acciaio.
La prima porcellana dura viene fabbricata in Cina durante la dinastia Shui (581-617 d.C.).
Il fascino di questo materiale è tale che già nel Rinascimento, non potendo ottenerlo perchè non ne si conosceva la formula, veniva falsificato con il vetro lattimo.
Si dovrà attendere sino al 1710 quando venne inaugurata la prima manifattura di Meissen, la più antica produttrice di porcellane dure. Da questa fabbrica usciranno non solo servizi da tavola per sovrani ma anche statue e soprammobili che, per la finezza della porcellana, possono essere lavorati in maniera molto complessa e in spessori sottilissimi.

Possiamo dire che la storia della porcellana è tutta qui, come in tutte le altre storie anche qui si ritrovano tutti gli elementi umani che la rendono forse meno raffinata ma più vera.
Intuito, curiosità, arte, scienza, superstizione e " magia" si fondono insieme per dare vita a una ciotola da the cinese o ad una statuetta della manifattura di Capodimonte.


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