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PIETRE PREZIOSE: Giada e Opale

La giada

 In alto: la tessitura della seta rappresentata su un disco scolpito di giada giadeite ( arte cinese del XVII secolo) In basso: cabochon di giada giadeite
La giada è composta da silicato di alluminio e sodio; in passato si credeva che, posizionandola vicino ai reni, avesse il potere di guarirli. Da questo deriva il suo nome dallo spagnolo ijada che significa fianco.
Si presenta in aggregati granulari di cristallini di piccole dimensioni ed è stata ritrovata anche in cristalli di alcuni centimetri.
La colorazione è molto varia per le differenze di composizione e va dal bianco sporco o grigiastro, al bruno giallastro, bruna, giallo-arancio, lilla, grigio-azzurro, grigio e verde in varie sfumature.
Ha una tenacia straordinaria, inusitata in un minerale.
Proviene principalmente dalla Birmania, in quantità molto ridotta si trova anche in Giappone, nel Tibet, Stati Uniti (California) e nel Guatemala dove, le antiche popolazioni, se ne servivano per costruire manufatti. E' anche stata ritrovata nelle Alpi Svizzere in cristalli di diversi centimetri di dimensione.

La varietà gemma o ornamentale del pirosseno giadeite è costituita da aggregati microcristallini che insieme agli aggregati di nefrite, vengono chiamati col nome generico di giada ma la dizione esatta è Giada giadeite.
L'aspetto è un aggregato dal semi opaco al traslucido di cristalli granulari interconnessi molto saldamente.
Spesso piuttosto che singoli cristallini, si vede una massa di fondo con molte piccole discontinuità nebbiose, quasi a reticolo e più o meno fittamente intrecciate fra di loro che sono i giunti fra un cristallino e l'altro.
Nonostante questo aspetto quasi fratturato, la caratteristica della giada giadeite è proprio quella di essere estremamente tenace e resistente.
Sugli oggetti antichi si vede un reticolato di piccole discontinuità che le impedisce di assumere una lucidatura perfetta, mentre nei pezzi moderni, lucidati con polvere di diamante, questo è molto meno visibile.

I colori sono molti ma quello più pregiato è il verde smeraldo, e la giada giadeite di questo colore piuttosto traslucida viene chiamata Giada Imperiale.
In alto: collana e bracciale in giada giadeite In basso: statuina in giada giadeite Il colore più comune è il bianco da semitrasparente a quasi opaco fino ad un nocciola molto chiaro. Come per la giada gli altri colori sono l'azzurro, il rosso tendente all'arancio o al bruno, il giallo, il grigio, il rosa e il lilla.
Viene usata tagliata a cabochon per gemme oppure viene incisa per essere incastonata, tagliata in pezzi di varie forme e forata per la preparazione di collane e bracciali. Si usa anche per la preparazione di sculture e di oggetti d'uso di grande pregio. La sua caratteristica di tenacia è quasi pari a quella dei metalli ha consentito a generazioni di artigiani d'Oriente di lavorarla in maniera virtuosa creando catene ad anelli mobili senza giunture, vasetti a pareti sottili e con anelli mobili nei manici e sul coperchio. Sono state create anche armi da taglio come pugnali e daghe da parata, coppe con decorazioni, fibbie e altri oggetti finemente lavorati.
L'altra caratteristica è la presenza di venature di colorazione vivaci all'interno e all'esterno dei blocchi e dei ciotoli grezzi che, sapientemente lavorati, ha permesso di creare dei mirabili pezzi policromi: un tipico esempio di questi lavori sono gli uccelli, scolpiti in modo che una chiazza di colore arancio andasse a cadere dove si sarebbe creato il becco mentre dove erano presenti chiazze sul bruno venivano ricavate le zampe, dalla parte verde si scolpivano le ali. Altro esempio di queste sculture policrome sono i vasi decorati nella parte alta con tralci di vegetali e frutta di colore bruno mentre il resto del vaso è sul verde.
L'aspetto distintivo della giada giadeite è la traslucidità quasi di alabastro, la minuta rete interna di discontinuità e il corrispondente effetto sulla superficie esterna, l'elevata durezza, il colore a venature sfumate e i toni di verde ineguagliabili che la rendono distinguibile da materiali di pregio minore.
La maggior parte della giada giadeite usata nell'arte cinese a partire dalla seconda metà del Settecento proviene dalla Birmania settentrionale, per questo si usa anche chiamarla giada birmana.
La valutazione è estremamente varia e con gemme di colore verde smeraldo, traslucido si raggiungono quasi le quotazioni dello smeraldo al quale assomiglia.
I pezzi di altri colori sono quotati al livello di una bella pietra dura opaca e nel caso di uso come materiale da scolpire, il valore è molto legato all'abilità dello scultore nell'utilizzare eventuali chiazze di colore diverso oltre alla maestria dell'esecuzione.
Un tipo di avventurina biancastra , verdognola o verde con struttura granulare, viene usata in sostituzione della giada giadeite e prende il nome di giada indiana.
Non esiste una giada giadeite sintetica, di recente comunque si riesce a colorare la giada in modo da renderla più attraente o di colore più pregiato impregnandola di coloranti artificiali e per distinguere questa pratica occore il microscopio.
Durezza: 7

L'opale

In alto: opale grezzo Australiano. In basso: Opale nobile grezzoL'opale è composto da ossido di silicio idrato, non cristallizzato. La composizione chimica è la stessa del quarzo ma contiene dall'1% al 20% di acqua ed è costituito da tante piccole sfere allineate che formano un reticolo.
Il suo nome pare derivi dal greco opàllios che significa pietra preziosa.
Si presenta in vene di spessore che arrivano anche ad oltre 10 cm, o a noduli all'interno di cavità in rocce ricche di silice. Il colore di fondo può essere biancastro, grigio chiaro, azzurro, verdolino, grigio fumo, nero, giallastro, arancio e rosso.
Può essere anche semiopaco con aspetto porcellaneo o simile al vetro ma più spesso è traslucido, lattescente con aspetto caratteristico che si definisce opalescente. Si trova anche perfettamente trasparente nelle colorazioni dal giallo al rossastro.
La varietà più pregiata presenta iridescenze interne dovute a diffrazione della luce per opera del reticolo di sferette, in questo caso prende il nome di Opale nobile.
La gamma dei colori è dovuta sia alla dimensione delle sferette, sia dalla distanza tra le file di sferette e nella qualità di opale prezioso si usano fare 3 distinzioni: in base al colore di fondo, alla gamma di colori presenti nelle iridescenze e in base alla forma e dimensione delle chiazze stesse. Si usa come gemma però anche la varietà trasparente, quindi opale comune e non nobile, quando presenta una bella colorazione attraente, di solito da giallo aranciato a rosso, può essere usata come gemma e prende il nome di Opale di fuoco.
L'opale è stato prodotto in una regione della Cecoslovacchia fin dal tempo dei romani e fino all'Ottocento è stata l'unica fonte di opale nobile per gli Europei. Oggi l'opale proviene principalmente dall'Australia che produce le qualità più pregiate, ma anche dal Messico, Guatemala e dall'Honduras.
Varietà di scarso valore di opale si ritrovano anche negli Stati Uniti (opale xiloide o legno pietrificato) e in Islanda ( depositi di sorgenti calde).


In alto: opale nobile chiaro arlecchino. In basso: opale nobile nero AustralianoL'opale nobile nero è una varietà conosciuta ed apprezzata solo dall'inizio del 1900, dopo la scoperta dei giacimenti Australiani. Prima la si incontrava raramente e veniva accolta con diffidenza perchè si sapeva che l'opale, come anche l'agata, in certi casi veniva colorato artificialmente per aumentare il risalto delle chiazze iridescenti.
Il colore di fondo è grigio bluastro, grigio fumo e nero e la gamma dei colori e le forme delle chiazze sono le stesse dell'opale chiaro e identico è l'apprezzamento e la nomenclatura usata.
Quando le chiazze sono angolose, poligonali e nette di dimensioni omogenee medie si parla di opale nero arlecchino che è la varietà più apprezzata in assoluto.
Il taglio adottato è quello a cabochon e si preferisce abbia un certo spessore e a contorno regolare, di uso più facile in gioielleria.
Come l'opale chiaro è inconfondibile, ma il limite tra chiaro e nero non è molto ben definito, essendoci un passaggio graduale. Alle volte un opale chiaro viene tagliato in modo da mantenere sul fondo una parte di roccia di colore scuro che porta a farlo sembrare nero ma basta osservare il pezzo di lato per scoprire l'inghippo.
Quasi tutto l'opale nero proviene dal giacimento Australiano Lightning Ridge (Nuovo Galles del Sud). Provenienze minori sono da Tintenbar (Nuovo Galles del Sud) e Mintable (Australia Meridionale).
Il valore è molto elevato e viene subito dopo le gemme principali (diamante, rubino, zaffiro e smeraldo) naturalmente è in base al contrasto fra chiazze e fondo, alla forma delle chiazze e alla gamma di colori presenti. In ogni caso non esiste un opale nero a basso prezzo.
E' più difficile da imitare dell'opale chiaro e una ditta francese che produce opale sintetico chiaro, è riuscita a produrne anche nero di bellissimo effetto ma ad un costo molto alto che nessuno è disposto a pagare per una pietra sintetica, visto che allo stesso prezzo si può avere un bell'opale chiaro naturale.
Dato l'alto costo dell'opale nero, anche le vene sottili con bei colori, vengono utilizzate a fini ornamentali e per ovviare alla fragilità si costituiscono delle basi di opale con la parte superiore convessa di quarzo incolore; oppure delle triplette con fondo in opale comune e superiore in quarzo con al centro opale nero.
Queste doppiette o triplette non vegono considerate dei falsi ma il loro valore è decisamente inferiore. Quando la tripletta è invece fatta con opale chiaro, con la base cementata allo strato inferiore con mastice nero per far apparire il tutto di maggior valore, allora siamo di fronte ad una falsificazione. Negli ultimi tempi si sottopongono a trattamento opali chiari, sfruttando la loro porosità, per far diventare scuro o nero il colore di fondo ed aumentare così il valore della pietra.

In alto: opale di fuoco grezzo del Messico. In basso: opale di fuoco giallo L'opale nobile chiaro è la varietà più conosciuta ed usata da più tempo, fino alla fine dell'Ottocento è stato l'opale nobile per eccellenza, decantato anche da Plinio il vecchio come il non plus ultra delle gemme per il suo aspetto meraviglioso e le chiazze cangianti.
Il colore di fondo va dal biancastro, tipo latte annacquato, al grigio chiaro, giallo smorto e azzurrino chiaro. La gamma dei colori delle chiazze è legata alle dimensioni delle sferette che lo costituiscono e va dal violetto-blu per le strutture a sfere molto piccole, passando per verde, giallo, arancio e rosso in base alla dimensione crecente delle sferette. Le chiazze possono essere di varie forme e dimensioni, quando sono a forma poligonale e angolose con ampia gamma di colori si parla di opale arlecchino che, come per la varietà nera, è il tipo più pregiato. Meno pregiate sono le varietà con macchie a bordi sfumati.
Viene tagliato a cabochon abbastanza convesso tutte le volte che è possibile, altrimenti piatto ma in questo caso la pietra, che è un po' fragile, può rompersi. I cabochon più pregiati sono quelli a taglio ovale e bombati, mentre molti hanno un contorno vagamente triangolare ad angoli arrotondati o comunque forme non simmetriche che permettono in fase di taglio, un recupero maggiore da un pezzo irregolare.
E' inconfondibile e riconoscibile a prima vista come nessun'altra gemma, esiste un problema di distinzione fra l'opale chiaro e lo scuro quando il passsaggio fra le tonalità è graduale, si considera nero quando il fondo, oltre che nero, è un grigio medio, fumo e blu chiaro, negli altri casi è classificato come chiaro.
Come per l'opale nero si estrae oggi principalmente in Australia nei giacimenti di Andamooka e di Coober Pedy ( Australia Meridionale). Anche dal Messico provine opale chiaro e opale di fuoco.
Le gemme di migliore qualità hanno quotazioni elevate dopo le pietre principali (diamante, smeraldo, rubino e zaffiro) e dopo la giada imperiale, l'alessandrite e l'opale nero ma quando l'iridescenza è debole il prezzo scende a livelli piuttosto bassi.
Per molto tempo si è ritenuto impossibile imitare l'opale, negli ultimi anni però è comparsa sul mercato un'imitazione, la " Slocum stone", dal nome di chi la produce, il cui aspetto è molto simile a prima vista all'opale. In tempi più recenti è stato immessa in commercio un'imitazione estremamente simile perchè la sua struttura è a microscopiche sfere come l'opale, ma è fatta di plastica.
La bassissima durezza, la fusibilità e la bassa densità consentono fortunatamente di distinguerla nonostante l'aspetto ingannevole.

Nelle varietà di opale comune, la più conosciuta è apprezzata è l'opale di fuoco che è di colore giallo-aranciato, arancio rossastro acceso e può essere lattescente ma anche completamente trasparente per questo viene tagliato sia a cabochon che sfaccettato a differenza dell'opale nobile. Talvolta in forte luce possono apparire all'interno accenni di iridescenze, infatti il passagio tra opale comune e nobile è graduale, continuo e senza una separazione netta.
E' caratterizzato nettamente dal colore associato all'aria "amorfa", diversa da quella delle gemme trasparenti cristalline e ha una densità più bassa del vetro, con il quale si potrebbe confondere. Ha comunque una durezza abbastanza alta, come l'opale in genere e non esistono pietre che gli somigliano.
La valutazione dell'opale di fuoco è bassa anche rispetto alle gemme minori e non ha niente a che vedere con il valore dell'opale nobile; è comunque un po' maggiore quando all'interno sono visibili alcune chiazze di colore. E' apprezzato più che altro dai collezionisti ma non è molto usato in gioielleria.
Durezza: 6½ - 5½


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