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DIARIO DI VIAGGIO: ARUBA - Mar dei Caraibi

All'inizio del mese di novembre io e mio marito abbiamo effettuato una vacanza ai Caraibi.
Una meta che non avevamo mai esplorato, la destinazione è stata Aruba nelle piccole Antille nelle isole sottovento.
arubaUn po' di storia.
Aruba si trova nel Mar dei Caraibi a 31 km a nord delle coste del Venezuela e a circa 120 km a est della Colombia, dista 890 miglia nautiche dall'equatore e 990 miglia nautiche da Miami.
E' lunga circa 30 Km, larga circa 8 con una superficie di 180 Km/2 e conta circa 96.000 abitanti. Aruba fece parte delle Antille olandesi, come colonia, fino al 1º gennaio 1986, anno in cui se ne separò per diventare un membro autonomo del Regno dei Paesi Bassi, passo preliminare per l'indipendenza, prevista per il 1996. Contrariamente a tale programma Aruba ricusò l'indipendenza e proclamò invece la sua fedeltà ai Paesi Bassi, e nel 1994 un accordo interno tra il governo centrale del Regno e quelli locali di Aruba e delle altre Antille Olandesi regolamentò definitivamente l'assetto amministrativo di appartenenza al Regno.
L'isola fa parte del territorio geografico dell'America Centrale Caraibica e la capitale è Oranjestad (nome in onore della famiglia reale Olandese)

stemma Aruba La lingua ufficiale è l'olandese ma si parla prevalentemente il Papiamento una lingua dei nativi che è un'insieme di Olandese, portoghese, africano e spagnolo. Parlato anche l'inglese vista la notevole affluenza di turisti americani. Ci sono arubani che parlano 4 lingue altri una sola, ma non sapendo quale conosce l'interlocutore si inizia con l'inglese, se non viene capito si passa allo spagnolo o ad un misto delle 2 lingue abbinato a mimica. Insomma si riesce in qualche modo a farsi capire da tutti.
pappagalli

Piccolo dizionario Papiamento

Benvenuto

Bon Bini

Come stai?

Con ta bai?

Io sto bene

Mi ta bon

Arrivederci

Te aworo

Buona giornata

Pasa un bon dia

Grazie

Danki

Buon giorno

Bon dia

Buon pomeriggio

Bon tardi

Buona sera

Bon nochi

Stanotte

Awenochi

Va bene

Ta bon

Benfatto

Masha bon

Congratulazioni

Pabien

Tranquillamente, calmo

Poco poco

Caldo (cibo)

Pica

Caldo (tempo)

Cayente

Acqua

Awa

Dolce

Dushi

Bella

Bunita

Il nome dell'isola deriva dallo spagnolo Oro Ubao (oro rosso) in quanto si effettuava attività estrattiva di oro ma sopratutto argento. Gli spagnoli la scoprirono nel 1500 e sottomisero gli indiani Arawak che la abitavano da oltre 4500 anni. Nel 1634 la Compagnia Olandese delle Indie Occidentali mandò delle navi ad esplorare Aruba e dopo 2 anni il controllo dell'isola passò agli Olandesi che l'hanno mantenuto fino ad oggi ad eccezione di un breve periodo delle guerre Napoleoniche in cui fu sottomessa agli Inglesi.
L'isola è quasi tutta pianeggiante e non ha corsi d'acqua dolce per cui  è stato installato uno dei più grandi impianti di dissalazione d'acqua marina del mondo. Gli stabilimenti sono dislocati in varie parti dell'isola e producono tutta l'acqua necessaria, compresa quella minerale che è identica per gusto alle nostre.
Praticamente abbiamo bevuto l'acqua del mare dei Caraibi.
L'isola produce anche l'energia elettrica che le necessita e raramente è soggetta a blackout.
A differenza delle altre isole caraibiche non è nelle rotte degli uragani ed essendo un'isola molto arida non è mai stata impiegata per piantagioni di alcun genere, quindi nessuna importazione di schiavi per lavorarle.
Il clima dell'isola si mantiene costante in tutti i mesi dell'anno sui 28° e le variazioni tra giorno e notte sono minime.
L'isola è definita un paradiso fiscale, lo shopping è tax free e comprende oggetti di pregio oltre ad ogni migliore marchio di oreficeria con gemme di ogni tipo dai brillanti agli smeraldi Colombiani. Si trovano anche tutte le più grandi firme italiane della moda e oggetti di lusso da tutto il mondo.

Aruba money La moneta è il Fiorino Arubano (Afl o Awg)che corrisponde a circa 0,40 cent di Euro. Nella mia permanenza tuttavia non ho mai visto questa valuta, nè in carta nè in moneta perchè si usano solo dollari americani.
La religione maggiormente professata è la cristiana cattolica che convive in pace con tutte le altre religioni presenti.

La nostra vacanza.
viaggioLa partenza è fissata alle 13,30 del 7 novembre dall'aeroporto Milanese di Malpensa alla volta di Amsterdam dove ci fermeremo per un giro della città in bus e poi in battello. Alla sera cena in un noto e rinomato ristorante caratteristico : il Vijff Vlieghen dove, in un'atmosfera d'altri tempi, è possibile ammirare anche 4 acqueforti originali di Rembrandt.
Pernottiamo al Sheraton Airport di Amsterdam che è in posizione privilegiata per la partenza del giorno dopo in quanto è situato all'interno dell'aeroporto di Schiphol.
Martedì 8 novembre, in ritardo di un'ora sul previsto, alle 13,45 si parte per Aruba e si arriva a destinazione alle ore 19,00 locali ( 5 ore in meno rispetto all'Italia). Appena messo il naso furori dall'aereo veniamo assaliti da un'onda caldissima e umida, anche l'aeroporto che avrà di sicuro l'aria condizionata, pare un forno rispetto alla temperatura sull'aereo.sole Cominciamo a sudare e ci avviamo al bus che ci porterà in hotel.
Primo inconveniente: il bus ha problemi meccanici e in quella calura aspettiamo che arrivi un secondo bus cominciando a tirare qualche imprecazione. Finalmente arriviamo in Hotel situato nella zona di Palm Beach e lì la temperatura è polare, ci spiegheranno poi che essendo frequentato prevalentemente da americani, tengono i condizionatori a quei livelli perchè loro sono abituati a quel modo. Sarà poi una battaglia giornaliera con le donne delle pulizie in camera: io alzo a 23 gradi, loro mettono a 18 e così fino al ritorno.

Mercoledì è il primo giorno effettivo di vacanza senza spostamenti vari, nella mattinata andiamo in perlustrazione tra piscina e spiaggia. Iniziamo pure ad assaggiare qualche cocktail locale perchè è impossibile non bere: ogni volta che usciamo dall'hotel veniamo sempre assaliti da un caldo bestiale e si suda come cammelli!
iguana cocktail E allora via di Dajquiri, Aruba ariba, Moijto, Coca cola, succhi di frutta, miscele strane preparate dai nostri barman della piscina che si divertono come matti a preparare pozioni mischiandole dalle loro mille bottiglie colorate e misteriose. Facciamo conoscenza anche di alcune "lucertole a pois", una grossa iguana che io ho battezzato Banana e un paio di iguane baby che scorazzano nelle aiuole dell'hotel oltre a un numero spropositato di vari tipi di uccelli tra cui i passeri che da noi sono spariti ( saranno venuti tutti qui?)
Devo anche tenere la borsa in posizione rialzata visto che i dinosauri girano sotto i lettini e non vorrei, inconsapevolmente, trasportarne uno in camera e poi ritrovarmelo sul letto.

Il pomeriggio è dedicato alla prima avventura : il Safari in jeep. Bello, così potrò fare un po' di foto all'interno dell'isola: le ultime famose parole. Come autista ci capita uno scalmanato del gruppo che appena presa la mano con la jeep e sopratutto, appena lasciato l'asfalto, si mette a fare gare a chi prende più buche, a chi va più forte, a chi fa più salti, a chi prende più botte e a chi si guadagnerà la fascia del miglior livido.
Eravamo 14 jeep e nessuna si è tirata indietro, comprese le 3 guidate dai ranger.
jeep safari In questo scenario vi potete immaginare le foto che ho fatto, la fortuna è che io scatto a mitraglia con inserito lo scatto continuo e per ogni inquadratura facevo 2 o più scatti: morale qualcuna l'ho portata a casa oltre alla macchina rovinata dalla cintura di sicurezza che ci batteva sopra nonostante cercassi di tenerla in salvo a scapito anche delle mie povere membra che prendevano colpi ad ogni metro, ma prima si deve salvare l'attrezzatura.
A sera mi ritroverò anche un grosso livido su un braccio ma mi è andata ancora bene perchè ad un certo punto ho pensato che ci saremmo fatti anche male e ho capito perchè l'agenzia ci ha fatto firmare una liberatoria perchè non volevano rogne e al momento, pensando ad una tranquilla passeggiata, ero rimasta perplessa da quel modulo da firmare. Si vede che conoscono bene i loro polli.
Comunque in questa "passeggiata" abbiamo visto la Beverly Hills di Aruba dove ci sono ville dal costo superiore a $1.500.000 con spiagge private con accesso interdetto. Proseguiamo e arriviamo al Faro California, chiamato così dal nome di una nave che si è incagliata e inabissata sui suoi scogli. Ora non è più funzionante e vicino sorge un tipico ristorante italiano.
Altra tappa utilizzando sterrati nella zona rocciosa e arida dell'isola non utilizzata per il turismo perchè non ci sono spiagge di sabbia bianca ma solo sassi e grosse rocce.
Arriviamo alla piccola cappella di Alto Vista, una piccola chiesetta costruita nel 1952 nel punto in cui sorgeva la prima chiesa cattolica eretta nel 1750 dai missionari spagnoli. Questo è un posto di pace e contemplazione e la vista spazia sui cactus che crescono abbondanti.
Nella parte retrostante la chiesa c'è un piccolo cimitero cristiano.
La religione più diffusa nell'isola è la cristiana perchè i ragazzi vengono mandati a studiare dai sacerdoti e in tal modo poi vengono convertiti a questa religione. Si dice anche che se i ragazzi non studiano o si comportano male, per punizione vengono mandati a pulire le tombe nei cimiteri.

pirataAltro spostamento e si arriva alle rovine di una miniera d'oro dove c'è un deposito costruito come un covo di pirati per ingannare i veri pirati e mantenerli alla larga. L'estrazione veniva effettuata sopratutto per l'argento perchè i costi di lavorazione erano inferiori rispetto a quelli per estrarre l'oro.
La tappa successiva ci porta al ponte naturale. Erano chiamati twin bridges perchè erano due ma nel 2005 uno è crollato: il mare l'aveva creato e il mare l'ha fatto crollare. Questo perchè sono scavati dalle onde nel calcare e anche in questo rimasto ci sono grosse e profonde crepe, infatti è zona pericolosa e credo che prima o poi crollerà anche quello rimasto in piedi.
In questa parte dell'isola si notano distese di piccole pigne di sassi sovrapposti, nei tempi andati questo sistema segnalava ai pescatori una zona pescosa; ora con l'avvento dei turisti hanno inventato una nuova leggenda. Bisogna fare una pigna di 7 sassi e tra il 6 e il 7mo mettere una banconota da 20 dollari, fare una passeggiata di 7 minuti e poi tornare ai sassi. Se la banconota è sparita avrai fortuna e un tuo desiderio si avvererà, se è ancora lì allora sarai sfortunato. Hai capito? Le banconote spariscono sempre chissà come mai....
Però funziona solo con i 20 dollari, non di meno, non di più!
tesoro dei pirati
Ripartiamo e finalmente si raggiunge la civiltà e le adorate strade asfaltate, ci fermiamo a Oranjestad per un'aperitivo sul mare e ammiriamo la prima nave da crociera che sta attraccando. C'è anche un pellicano che ci sorvola e con poca grazia si lascia letteralmente cadere con un gran tonfo in mare per mangiare qualche avanzo.
Ritorno in albergo, una bella doccia perchè siamo pieni di polvere rosa che col sudore si è appiccicata dappertutto e sembriamo dei profughi.
Un bel caffè ristoratore dalla nostra macchinetta presente in camera, diciamo che è molto meglio di quello che fanno al bar che è servito in mug da mezzo litro, io almeno metto l'acqua per una tazza sola con un filtro da 4.
Cena e pernottamento tutto filato fino alla mattina dopo: niente dolori cervicali, niente mal di testa, niente insonnia!
Giovedì in mattinata spiaggia, piscina e cocktail: stiamo diventando un po' beoni.

hamburgher Per pranzo decidiamo di fare una capata a un locale dove servono hamburgher americani giganteschi e favolosi. Fa parte del circuito dell'hotel quindi basta mostrare il nostro braccialetto lasciapassare rosso e... apriti sesamo si mangia e si beve senza mai aprire il portafoglio.
In effetti gli hamburgher sono buoni, non hanno il sapore di quelli Mc Donald, sono molto più grossi e serviti con patatine fritte. Sul tavolo c'è un porta condimenti con di tutto e di più: una montagna di salse schifezze per cui gli americani vanno matti ma noi ci limitiamo a mangiarli al naturale.
La sera è prevista una cena in un ristorante locale esclusivo, non pare neppure un ristorante ma una villa e apre solo su prenotazione. E' una tipica dimora coloniale olandese e l'arredamento interno e come quello di una casa con suppellettili di Delft e di cristallo, un bagno e una camera arredati con oggetti antichi. All'esterno un grande patio e una piscina dove, prima della cena, si esibirà un gruppo di ragazze in numeri di nuoto sincronizzato.

Venerdì intera giornata in mare con catamarano, si va dal Faro California ad Oranjestad all'aeroporto Queen Beatrix e Savaneta, tutto visto dall'acqua.
barca Ad Aruba non ci sono solo le spiagge bianche ma anche la vita reale, infatti fuori dalle zone turistiche vediamo pure una bella discarica fumante e più giù c'è anche una grandissima raffineria che ha fatto la fortuna dell'isola negli anni 20.
Tra questi tragitti si fanno pure un paio di soste con nuotate, la prima in zona di un relitto ma non raggiungibile senza bombole ( che non avevamo) e quindi solo nuoto. La seconda invece immersione su un relitto di peschereccio che si intravede anche da bordo di fronte alla Beverly Hills. Pesci affamati come pirana della grandezza di una spanna e mezza che girano e urtano i nuotatori e che fanno ribollire l'acqua appena si getta del pane.

sub Ritorno in albergo e cena al ristorante dell'Hotel con aragosta a go-go (2 mio marito e 1 e mezza io- slurp!)
Sabato mattina libera e ne approfittiamo per andare ad Oranjestad dove faremo un full immersion nello shopping e compreremo anche i souvenir per gli amici. Ci dicono di aspettare l'autobus altrimenti in taxi ci vogliono 50 euro ( Un quarto d'ora di strada). Mentre siamo alla fermata arriva una specie di furgoncino che scarica un dipendente dell'albergo che ci dice di salire, noi un po' titubanti ( dove va questo?) saliamo e alla domanda se va in centro la risposta è affermativa quindi ci tranquillizziamo. Arriviamo e paghiamo la bella somma di $1,20 a cranio! ( visto che c'è modo di risparmiare?)
Bella cittadina in stile Coloniale Olandese con architetture che ricordano le case Olandesi alte e strette con decorazioni smerlettate e colori dal pastello a quelli accesi (sembra la città dei balocchi).
Palme dappertutto, da cocco e questi cadono pure! Se ne prendi uno in testa vai al creatore, infatti ho notato che nel giardino dell'albergo li tolgono e lasciano solo quelli piccoli. palma
I negozi trattano sopratutto oggetti di lusso e di notissimi marchi, orologeria, gioielleria, brillanti e sopratutto smeraldi Colombiani a iosa. Dicono che siano tax free, in ogni caso i prezzi di alcuni articoli sono esagerati rispetto al costo da noi, forse perchè i turisti non guardano? Anche la vita per il turista a Palm Beach ha un costo molto alto per tutto, ad iniziare dagli alberghi che sono tutti del medesimo livello, ma anche il cocktail a 15-20 dollari, la bottiglia da mezzo litro di San Pellegrino a 3 dollari, il brunch a 30 dollari, gli hamburgher a 16 dollari (escluso il bere) il magnete da frigo a 8 dollari ( quello che da noi paghi 2 euro) insomma è una vacanza costosa. Pare comunque che cambiando zona e scendendo verso la punta estrema dell'isola si possano trovare anche alberghi di fascia più bassa e appartamenti da affittare a costi inferiori.
Al rientro scopriamo che esistono pure i bus come i nostri, ma allora quello chi era? abusivo? Beh, comunque onesto, ci ha fatto il prezzo come il biglietto del bus.
Il pomeriggio ci riposiamo delle fatiche dello shopping anche perchè alla sera abbiamo la cena di gala che sarebbe anche quella di saluto, ormai la vacanza sta finendo.

ballerine caraibiche Buona cena all'aperto nel prato dell'hotel con portate locali e spettacolo di balli caraibici, due gocce di numero sulla tovaglia e appena ci siamo alzati per scappare, ha smesso di colpo.
Domenica ultimo giorno, la mattinata in spiaggia e piscina con i nostri amici baristi Frankljn, Brian, Viola, Carmen che cercavano di consolarci preparandoci a raffica mojito, aruba ariba e calamari fritti piccanti conditi con salse... piccanti.
peperone piccante Verso mezzogiorno, mentre stavamo salutandoli, arriva un'acquazzone tropicale che ci blocca sotto la tettoia del bar. Ci mettiamo a correre verso l'albergo ma il tragitto di 50 metri ci inzuppa tanto che dobbiamo cambiarci e asciugarci con il phon. Pranzo leggero al ristorante Vista dell'albergo e attesa dell'ora della partenza.
Ore 19 si decolla da Aruba, arrivo a Bonaire per uno scalo tecnico previsto, sosta di un'ora e si risale sull'aereo che ci riporterà ad Amsterdam. Durante il viaggio non sono stata capace di chiudere un occhio e seguivo il fly tracking di continuo per controllare quanto mancasse all'arrivo. Arrivo ad Amsterdam con un'ora di anticipo (a pari con l'ora di ritardo alla partenza) ma per l'aereo per Milano mancano 4 ore. Io crollo dalla stanchezza e a momenti crollo anche dalla sedia, comunque alle 15 riesco a trascinarmi sulla scaletta e via per l'ultima tappa che in meno di un'ora e mezza (ma dopo ben 21 ore dall'inizio del viaggio-già dedotte dei 5 fusi-) mi riporterà tra la bella nebbia della mia Milano, bella densa, umida che pare piova, che ti entra nei polmoni e la respiri a grandi boccate come uno che sta affogando: bella mia quanto mi sei mancata!
E insieme alla nebbia arriva puntuale il dolore al collo per la cervicale e il mal di testa.
Ma io risalgo sull'aereo, torno indietro e mi metto a vendere il cocco bello sulle spiagge! cocco bello

Legenda della mappa: In blu il percorso della gita in catamarano.
In rosso il percorso del safari in jeep
Il bollo giallo è il nostro hotel
A San Nicolas la raffineria
mappa Aruba Caraibi

Qui trovi le foto della vacanza.



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