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Aggiungo una nuova pagina nella sezione dell'antiquariato dedicata alla cura dell'argenteria,
naturalmente le regole valgono anche per gli oggetti moderni. L'argento è un materiale che deve il suo fascino proprio
alla sua brillantezza e se non è pulito a dovere perde tutta la sua bellezza. Secondo il mio modesto parere, in alcuni
casi è preferibile non effettuare una pulizia troppo profonda di alcuni oggetti di antiquariato in quanto perderebbero tutta la
loro aria vissuta. Mi riferisco nel particolare all'argenteria italiana (e qualche pezzo francese) per la quale è preferibile
solo una spolverata perchè se trattati con sostanze troppo aggressive acquisterebbero una brillantezza innaturale mentre
l'argento italiano antico, essendo quasi sempre di titolo 800/°°°deve avere un'aria "plumbea".
Al contrario l'argenteria
inglese, anche del XVIII secolo, dà il meglio di se se mantenuta "splendida splendente".
L'ossidazione è un processo inevitabile dell'argento, degli oggetti in Old Sheffield Plate e di quelli trattati con galvanostegia
(silver plate).In base alla quantità di umidità ambientale o agenti inquinanti presenti, l'argenteria impegherà un tempo
più o meno lungo per ossidarsi. Pulendo e lucidando i vostri pezzi in modo regolare gli restituirete la sua brillantezza
naturale e contribuirete a prevenirne l'annerimento.
Gli oggetti che non vengono usati di spesso, come la posateria e i servizi da tavola, possono essere conservati in apposite
buste di panno disponibili presso i gioiellieri oppure incartati in carta velina e sigillati in sacchetti di plastica.
Senza il contatto con l'aria si manterranno perfettamente lucidi. Si possono anche usare tessuti antiossidanti per chiudere
le fessure delle credenze. Attenzione alla plastica a contatto con l'argento: certi tipi di plastica provocano una reazione
chimica che può rovinare permanentemente la vostra argenteria.
Oggi pulire l'argenteria non è più un lavoro lungo e noioso come
nel passato.(Tranne il caso di grosse collezioni per le quali consiglio la pulizia
di 3-4 pezzi al giorno per "diluire" il problema.
Un tempo della pulizia dell'argenteria di casa era responsabile il maggiordomo
o altri servitori che utilizzavano pomice, gesso o ammoniaca. Si usava anche
il pollice o il palmo della mano per rimuovere le tracce più tenaci dell'ossidazione
e dare lucentezza, questa tecnica faticosa era nota come "mano del maggiordomo".
Mrs Beeton , esperta governante vittoriana, consigliava alle massaie di rimuovere
l'unto dalle stoviglie passandole in una soluzione schiumosa di sapone giallo
e acqua bollente.Dopo si doveva applicare una pasta di polvere di corno di cervo
mista ad acqua fredda ed alcool che veniva fatta essiccare sul pezzo, successivamente
veniva tolta con una spazzola morbida e poi lucidata con pelle asciutta. Era
decisamente contraria ai preparati contenenti mercurio perchè rendevano
l'argento fragile.
Oggi molti produttori di detersivi hanno messo a punto sostanze atte a far risparmiare tempo e fatica in questo compito.
Vi sono detergenti schiumosi privi di sostanze abrasive che danno ottimi risultati in breve tempo. Normalmente vengono
applicati con una spugna e poi risciacquati, il pezzo si asciuga e non necessita alcuna lucidatura supplementare.
Alcuni detersivi contengono delle sostanze che inibiscono l'ossido mantenendo l'argento brillante per un tempo anche tre
volte superiore a quello di altri prodotti.
Per applicare questi prodotti su pezzi molto lavorati o traforati si può usare uno spazzolino da denti morbido. (meglio
se con setole naturali- ottimo il tasso!).
Un sistema veloce per chi possiede collezioni di molti oggetti consiste nell'uso
di detersivi ad immersione, che si acquistano direttamente dai produttori in
grandi quantità. Generalmente questo è un sistema utilizzato dai
grandi alberghi però anche
il privato può ordinarli tramite grossi negozi di ferramenta. Sono detersivi
molto potenti ma, se vengono utilizzati nel giusto modo,non danneggiano l'argenteria.
Gli oggetti vengono messi a bagno in bacinelle di plastica per poco tempo, poi vanno risciacquati per bene, e
successivamente si deve applicare una schiuma contenente inibitori dell'ossidazione che non sono presenti nel prodotto.
Alla fine si risciacquano ancora e si asciugano.
C'è anche un metodo casalingo per pulire sopratutto piccoli oggetti e
che io uso da diverso tempo con ottini risultati e niente fatica.Per prima cosa
dovete procurarvi una pentola di alluminio (in mancanza si può foderare
il fondo di una pentola d'acciaio con stagnola da cucina), mettete acqua in quantità tale
da sommergere gli oggetti che dovrete pulire, portate ad ebollizione e aggiungete
una bella manciata di sale da cucina, ponete nella pentola i vostri oggettini
( cucchiaini, toys e quant'altro) ma attenzione: che siano di solo argento! Senza
smalti o parti di plastica o avorio. Dopo poco tempo li vedrete tornare puliti
come per magia. Se sono cucchiai o posate da usare, risciacquatele e asciugatele,
se invece sono oggetti decorativi potete ripassarli con un detergente per lucidarli
(l'operazione rende i pezzi piuttosto opachi).
Una pulizia più energica si ottiene aggiungendo all'acqua e sale bollente anche un paio di cucchiai di bicarbonato.
Sul mercato si trovano anche soluzioni che permettono di riargentare oggetti di silver plate che iniziano
a mostrare il metallo sottostante, sono comunque dei palliativi perchè se si lava il pezzo viene asportato
anche lo strato di argentatura.
Un vecchio trucco del mestiere consiste nell'immergere le ampolle di cristallo
delle oliere o le caraffe da vino in acqua
calda e pastiglie per la pulizia delle dentiere. Queste pastiglie sono molto
efficaci non solo per la pulizia del vetro e del cristallo ma anche per le macchie
presenti alla giuntura con l'argento.
La lacca (gommalacca) durante l'epoca Vittoriana, veniva sciolta in alcool e utilizzata come rivestimento
per oggetti d'argento di grandi dimensioni, molto decorativi e costantemente in mostra (oggetti da parata):
La lacca separava l'oggetto dall'aria e quindi dall'ossidazione. Anche oggi si
usa un composto simile ma fatto di cellulosa o di silicone. Questo sistema di
laccatura aveva però un difetto e tendeva ad ingiallire
nel tempo e gli oggetti diventavano opachi e grigiastri. Invece i moderni materiali
non hanno questo difetto e si mantengono trasparenti.La laccatura va applicata
a caldo e quindi non può essere effettuata su oggetti
di piccolo spessore perchè verrebbero fusi col calore e nemmeno su oggetti
che presentano saldature in lega in quanto le parti potrebbero staccarsi. L'alternativa
al calore è la stesura a spray ma non è garantito un
risultato perfetto perchè potrebbero rimanere non coperti dei microscopici
fori con la conseguente penetrazione dell'aria e quindi ossidazione della parte.
Le ossidazioni che ne derivano non possono essere asportate a mano e bisogna
affidare ad un artigiano il pezzo per la rimozione totale della laccatura. La
laccatura non è consigliata
per rivestire oggetti che devono contenere alimenti perchè tutte le laccature
sono tossiche e sono soggette a corrosione con l'uso.Il vantaggio enorme degli
oggetti laccati è che per pulirli basta passarci sopra un panno
bagnato e l'oggetto splende come nuovo. E questo è un grandissimo vantaggio!
Un procedimento relativamente poco costoso per recuperare degli oggetti argentati
che altrimenti sarebbero rovinati senza rimedio è la riplaccatura. Lo
spessore si misura in micron e per piatti di portata dove si tagliano i cibi
bisogna richiedere uno spessore di almeno 20-30 micron mentre per una teiera
o caffettiera sono sufficienti 10-15 micron perchè l'oggetto rimanga
inalterato per 15-20 anni.La durata dell'argentatura dipende anche molto da come
lo si pulisce: è ovvio che una pulizia aggressiva ne accorcia la vita.
Gli oggetti che vengono a contatto con gli acidi della frutta o il sale sono soggetti al pitting, cioè si
ricoprono di macchioline scure o verdastre. Per questo bisogna lavare subito gli oggetti venuti a contatto
con queste sostanze senza lasciarli a bagno e se non si riesce a togliere queste macchie con un normale detergente
per argento, bisogna portarlo da un restauratore esperto.Probabilmente per eliminare il problema l'esperto
proporrà la lucidatura che però andrà eseguita con perizia sugli oggetti argentati per non asportare troppo
materiale e scoprire quello sottostante e quindi rendere necessaria una riplaccatura.
Se l'oggetto è in Old Sheffield Plate questo lavoro va pianificato attentamente in quanto è preferibile avere
un pezzo con affioramenti di rame.Se avete degli oggetti antichi che richiedono un restauro chiedete la finitura
"antica" in armonia con l'età dell'oggetto.Per ovviare al fenomeno del pitting, gli interni delle saliere e
il fondo dei piatti da frutta può essere dorato accrescendo così il valore estetico del pezzo.Le dorature
non sono permanenti e possono essere rimosse da un professionista. Anche queste si possono pulire con un
panno umido o detergente per argenti.
Sono particolarmente esposti alle graffiature i vassoi, i piatti di portata e i salver e in questa evenienza
si possono lucidare con l'asportazione di pochi micron superficiali. Questo lavoro ovviamente non può essere
fatto su oggetti di silver plate essendo troppo leggero lo strato di argentatura.Anche in questo caso non
restaurate mai un oggetto in Old Sheffield Plate.
La stoviglieria e le posate d'argento vanno lavate a mano con acqua saponata evitando l'uso si spugne
abrasive che potrebbero rigarle, si possono anche lavare in lavastoviglie avendo cura di non mischiarle con
altre d'acciaio in quanto il contatto provoca l'annerimento dell'argento e corrode l'acciaio. Non usare sale
per la lavastoviglie in quanto è altamente corrosivo. Attenzione anche ai coltelli che hanno il manico
riempito di pece per renderlo più pesante: col calore la pece si espande e potrebbe rompere il manico.
Gli oggetti moderni invece sono riempiti con sostanze che non vengono danneggiate dal lavaggio in lavastoviglie.
Attenzione anche alle posate con manici di madreperla o avorio: lavarle sempre a mano.
In Italia tutti gli oggetti d'argento devono portare, per legge,un marchio che faccia risalire al produttore,
questo è realizzato dalla Zecca di Stato e consiste in una losanga entro la quale sono punzonati il numero di registrazione
dell'argentiere e la sigla della provincia in cui l'oggetto è stato creato oltre a una stella che rappresenta lo stato Italiano.
Oltre a questo punzone deve essere presente un'altro con l'indicazione del titolo (800-835-925).
Gli oggetti che riportano anche una lettera M significa che oltre all'argento, per la loro costruzione sono stati
impiegati altri materiali.Quelli che hanno la lettera R significa che un rivestimento d'argento è stato riempito con
altri materiali. Questo è valido nel caso di candelieri che vengono appesantiti all'interno con gesso o altri materiali
per renderli più stabili, oppure per i manici dei coltelli per i quali la legge ammette il riempimento con mastice, sabbia o
altre sostanze non metalliche.
ARGENTANA- ALPACCA -PACKFUNG : lega composta dal 50-60% di rame, zinco 20-30% e nickel 15%
CHRISTOFLE : lega che prende il nome dal suo scopritore. In questa non c'è alcuna traccia d'argento ma solo rame, nickel e zinco.
MAILLECHORT : Composto da rame nickel e ferro, non forma alcun ossido.
NEUSILBER: aspetto simile all'argento è composto da rame, nickel e zinco.
SILVERPLATE :Oggetto d'ottone impreziosito da un trattamento galvanostegico di nickel e argento.
STERLING SILVER:denominazione dell'argento a 925/°°°.
VERMEIL: argento rivestito da almeno 20 micron d'oro.
FLASH : è chiamato così un sottilissimo strato d'argento puro usato per ottenere il massimo splendore e luminosità.
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