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Fino al periodo medievale l'evoluzione del mobilio è stata abbastanza lenta e la varietà comprendeva solo
cassoni, tavoli e sgabelli. Nel Medioevo l'arredo più diffuso era il cassone ma anche armadi e credenze trovavano posto nelle case.
Con il termine cassone si intende una serie di mobili che pur essendo simili, differiscono per tipo di costruzione e decorazioni.
Se ne trovano di 3 tipi: a fonte curvo, di forma squadrata e quelli chiamati "alla certosina" per gli intarsi presenti.
Durante il rinascimento si fa strada la credenza un mobile imponente che solo nell'ottocento ridurrà le sue dimensioni per
adattarsi alle case
non certo ampie come quelle rinascimentali.
Anche i classici mobili da sacrestia vengono adattati e trasformati in credenze.
Il cassettone è figlio del cassone e della credenza avendo preso la forma di uno e la struttura interna dell'altra.
I cassetti sono divisi da "catene", ossia assi trasversali sul fronte che collegano i fianchi del mobile, e guidati da registri
inchiodati ai lati.
Nel Seicento il cassettone ha uno sviluppo particolare sia come diffusione che come evoluzione di stile.
Verso la metà del secolo le forme sono ancora squadrate con 3 o 4 cassetti (canterano) ma si iniziano a vedere alcuni tipi
che porteranno alle forme morbide e curvilinee del Rococò.
La struttura dei cassettoni del Seicento conserva ancora le linee dell'epoca precedente ma si iniziano a sviluppare diverse
tecniche per quanto riguarda lo schienale, le catene e gli stessi cassetti che sono assemblati con incastri a "coda di rondine".
Nei mobili rinascimentali si usavano molte cornici di riporto che servivano a coprire chiodi, incastri e spessori mentre
nel Seicento si sviluppano metodi di lavorazione che le rendono superflue.I fianchi e il fronte sono spesso abbelliti da filettature
che giocano con le diverse tonalità di chiaro scuro. I pannelli sono intagliati, intarsiati o dipinti e i cassetti sono decorati
con motivi simmetrici.
Alla fine del Seicento nascono due derivati dal cassettone : "il trumò" e "la ribalta".
Questi sono mobili più eleganti e raffinati destinati alla clientela più facoltosa.
La ribalta è un tipo di cassettone che ha la parte superiore ai cassetti chiusa da un ripiano inclinato che una volta aperto
e appoggiato su particolari supporti che si estraggono dai fianchi del mobile oppure sul primo cassetto aperto,consente di
avere un ripiano da usare come scrittoio.
Il trumò è invece una ribalta con poggiato sopra un altro corpo con sportelli che funge da credenza.
Se osserviamo i cassettoni Italiani del Settecento possiamo notare che c'è una notevole influenza del gusto francese,
specialmente per quanto riguarda gli incastri e la finitura degli interni.
I cassettoni napoletani si differenziano per le misure maggiori rispetto a quelle delle altre regioni e per l'andamento
molto mosso.
Le decorazioni si basano, oltre che sull'applicazione di ornamenti in bronzo sui cassetti e ai piedi, sul gioco tonale delle venature dei legni.
I piani possono essere in legno oppure in marmo di vari colori.
I cassettoni Piemontesi e Liguri risentono maggiormente dell'influenza Francese, mentre quelli Lombardi, Veneti ed
Emiliani rispecchiano uno stile diverso e hanno una loro connotazione.
Nei cassettoni veneziani si trovano spesso le lumeggiature in oro al posto delle applicazioni in bronzo.
In Veneto ed in Emilia si trovano spesso cassettoni in coppia ma quelli Emiliani sono più piccoli e molto raffinati
nei disegni.
Nei primi anni dell'800 e quindi in pieno periodo Impero, i cassettoni continuarono ad essere costruiti in stile Luigi XVI.
In Piemonte e in Veneto questo continuò fino alla seconda metà sel secolo.
In Italia meridionale si cercava ancora di imitare lo stile Luigi XVI ma con modesti risultati rispetto ai periodi precedenti.
Quasi sempre il legno usato era il noce e gli interni erano in pioppo. Alcumi modelli venivano chiamati "da scapolo" perchè
tra il primo cassetto e il piano del cassettone nascondevano un ripiano estraibile che si usava come piano d'appoggio.
In Italia hanno avuto molta diffusione i cassettoni stile Impero e la loro fattura, pur se meno solenne e costosa,
non era meno elegante di quella francese.
Nel mobile Impero italiano è tipica la scarsa applicazione di ornamenti bronzei e il marmo quando è presente è spesso bianco.
Verso il 1830 le linee dei cassettoni si ammorbidiscono in curve mosse e angoli arrotondati: è lo stile Luigi Filippo.
In Italia questi mobili, molto chiari intarsiati con legni scuri, sono stati spesso erroneamente classificati come di stile
Carlo X.
Verso la fine dell'Ottocento in Italia ma anche all'estero, i cassettoni non sono più costruiti secondo uno stile preciso ma
prendono spunto dai vari stili precedenti.
Negli stipi del '500 era abbastanza facile trovare la ribalta ma per quanto riguarda il cassettone, questa viene applicata
solo verso la fine del'600 creando nella parte alta uno sportello ribaltabile che cela altri piccoli cassettini (scarabattolo)
dove si conservavano
gioielli o documenti.Le serrature di queste ribalte erano a volte doppie per una maggior sicurezza e quasi tutti i cassetoni hanno
un "segreto" cioè un vano nascosto non facilmente apribile o individuabile dove riporre valori.
I metodi per sostenere la ribalta una volta aperta vanno dal semplice appoggio sul primo cassetto aperto, oppure si faceva rientrare
l'attacco della ribalta rispetto ai cassetti in modo che quando questa era abbassata si appoggiasse su questo piccolo rientro.
Venivano usati anche due tiretti che si estrevano a baionetta dai lati del mobile e su cui veniva appoggita la ribalta, quando la
ribalta era chiusa questi tiretti rientravano nel mobile e potevano essere invisibili perchè nascosti da applicazioni o integrati
nelle decorazioni del mobile, oppure potevano essere in bella vista avendo applicati anche dei pomelli per estrarli.
Nell'ottocento si crearono anche modelli in cui la ribalta era sostituita da un rullo scorrevole che rientrava nella parte
superiore del mobile.
Il cassettone con ribalta ed alzata in Italia viene chiamato "trumò" (dal francese trumeau) forse perchè ricorda gli specchi francesi
collocati fra due vani o finestre o a fondo sala che si chiamano appunto trumeaux.
Sembra che questi mobili derivino dai modelli rinascimentali di armadi a doppio corpo ma è più credibile che siano nati nel secolo
successivo per esigenze funzionali e decorative.
In antiquariato questo è sicuramente un tipo di mobile di grande pregio e valore se integro, essendo abbastanza delicato e soggetto
nella parte superiore a rotture nelle cimase o nei fastigi.
Per chiudere due parole sulle cassettiere che sono discendenti del cassettone.
Questo è un mobile alto e stretto posato su piedi bassi a cipolla o a mensola, con una serie di cassetti.
Trovò diffusione nella seconda metà dell'800 per la sua praticità e le sue dimensioni contenute.
In genere i cassetti sono 6 o 7 e per questo vengono chiamate anche "settimanali".
Alle volte la parte superiore era utilizzata come libreria e questo li spostava dalla loro naturale collocazione
in camera da letto, ad altri ambienti della casa.
QUALCHE CONSIGLIO SULLA MANUTENZIONE DEI MOBILI
I mobili sono costruiti con diversi tipi di legno, la struttura portante può essere di un tipo, poi ci sono i fondi di un'altro
e le impiallacciature di altri ancora. Oltre a questo sono presenti decorazioni che vanno dalle applicazioni in pastiglia,
in bronzo e le dorature o pitture.
Tutti questi materiali sono soggetti, con l'esposizione all'umidità, a diliatazioni differenti e queste provocano
spaccature o squamature sul pezzo.
Non sono esenti da questo processo neppure i mobili costruiti interamente con lo stesso materiale.
L'ambiente ideale per la conservazione dei mobili richiede un'umidità costante tra il 50% e il 65% con
oscillazioni che non superino il 10% al giorno.
Stufe, radiatori faretti alogeni generano zone di bassa umidità e anche la luce solare influisce sulla colorazione
del legno scurendo il legno chiaro e schiarendo quello scuro.
Nei mobili intarsiati spesso questo comporta una diminuzione dei contrasti tra i disegni rendendoli quasi irriconoscibili
per la formazione di chiazze caratteristiche che alterano il legno e i disegni.
I mobili antichi dovrebbero essere spostati il meno possibile, tanto meno trascinati per evitare che si danneggi la
carcassa e si allentino i giunti.
Durante gli spostamemti i cassetti e le ante devono essere chiusi a chiave per evitare che sbattano e se il mobile deve essere girato
si dovrà evitare di inclinarlo per non caricare i sostegni oltre misura.
I cassetti non devono essere troppo pieni e se non scorrono non bisogna forzarli ma utilizzare una candela (spenta!)
per incerare le guide.Utilizzate entrambe le mani per aprire i cassetti e non spingerli con forza nel chiuderli perchè
si potrebbe sfondare lo schienale e rovinare anche le modanature del fronte del cassetto.
Nei mobili con ante fare attenzione , prima di chiudere la seconda, che i fermi della prima siano bloccati.
Si trasportano sempre in senso verticale, e mai di piatto, marmi e vetri perchè potrebbero cedere sotto il loro stesso peso.
Attenzione anche ad usare maniglie e pomelli per trasportare ante e cassetti.
Per la pulizia in genere è sufficiente una spolverata con panni morbidi e asciutti.
E' meglio stare attenti con le cere e i prodotti per la pulizia perchè potrebbero gonfiare le crepe che si stanno formando
o formare degli strati impastati a polvere.
Tenete in ogni caso presente che le cere solide sono migliori di quelle liquide ma dovete prestare attenzione che
non alterino il colore originale.
Non usate mai cere contenenti silicone o spray perchè potrebbero formare una pellicola che si incrosta con i colori originali.
Non usare stracci sfilacciati perchè potrebbero impigliarsi negli intarsi e potrebbero allentare pezzi di impiallacciatura o
addirittura strapparla.
Evitare anche i piumini che possono graffiare le superfici con le piume spezzate.
Evitare di collocare piante, fiori o soprammobili sul mobilio antico, in ogni caso seguire queste precauzioni:
Usare sempre centrini meglio non colorati per evitare che il colore macchi il mobile
Le piante vanno sempre sistemate in un sottovaso e quando si innaffiano attenzione a non bagnare il mobile
Tenere lontani dall'umidità e quindi dalle piante, le superfici dorate e i mobili impiallicciati
Evitare piante da fiore perchè lasciano cadere il polline
Per pulire i mobili intagliati usate una spazzola morbida
Non tentate di riparare da soli una rottura incollandola : provochereste danni maggiori
Un punto dolente nei legni è la presenza dei tarli.
Le uova sono depositare sulle parti grezze e nelle giunte e si schiudono dopo circa 4 settimane e le larve
perforeranno senza tregua il vostro bel mobile per almeno 5 anni!
A meno che non corriate ai ripari.
Innanzitutto dovete individuarle ispezionando il mobile almeno una volta l'anno e siccome non sempre è possibile scoprire
nuovi tarli dai mucchietti di polvere di legno, dovrete munirvi di una torcia con la quale illuminerete l'interno dei fori
per vedere se all'interno il legno è chiaro: i fori vecchi sono molto più scuri.
Il periodo più adatto a questa operazione è l'inizio dell'estate quando gli adulti escono e le larve sono ancora abbastanza in superficie.
Se avete rilevato nuovi tarli dovrete procurarvi un antitarlo liquido, aprire le finestre, allontanare persone e animali domestici,
indossate mascherina e guanti e, muniti di una siringa, iniettate l'antitarlo nei fori.
Talvolta il liquido uscirà da altri fori, in quel caso asciugare subito.Per le parti grezze e il retro del mobile si
può usare un pennello per applicare il liquido.
Questo è un trattamento che deve essere ripetuto almeno per due anni di seguito.
PICCOLO GLOSSARIO
ALZATA La parte superiore di un mobile a due corpi (credenza, trumò)
CANTERANO Semplice cassettone
CATENA Elemento orizzontale che unisce i fianchi del mobile e divide i cassetti
CERTOSINI Mobili intarsiati con avorio, osso o legni pregiati
CILINDRO Sportello scorrevole liscio o a cremagliera in alcuni cassettoni con ribalta
CIMASA Cornice superiore dei mobili a struttura architettonica
FASTIGIO Decorazione sulla parte alta e frontale
CODA DI RONDINE incastro per unire due assi ad angolo retto
IMPIALLACCIATURA Foglio sottile di legno pregiato che viene incollato su un legno più ordinario.
A volte si usava anche la tartaruga ( nei mobili del Boulle)
INCASTRO Unione di due pezzi di legno senza colla e chiodi
INTARSIO Scavatura del legno per inserirvi materiali pregiati o altro legno
LASTRONATURA Come l'impiallacciatura solo lo strato di legno nobile è più alto
LESENA Elemento decorativo a forma di pilastro sporgente dal mobile
MASSELLO Legno massiccio non impiallicciato
PASTIGLIA Strato in gesso e colla ma anche avorio che veniva applicato ai mobili e sul quale si disegnavano
o incidevano motivi ornamentali
SCAFO Ossatura del mobile
SCARABATTOLI O CASTELLETTI composizione di tiretti, ripiani e cassettini all'interno delle ribalte
SECRETAIRE Mobile provvisto di uno sportello che si trasforma in scrittoio
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