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Piccole caffettiere nate in Francia agli inizi del '700.Perfette copie degli esemplari tradizionali, destinate ad esser usate da una sola persona che ama bere il caffè da sola, togliendo così al rito della bevanda nera, quell'aspetto conviviale che lo caratterizzava e, per questo, guadagnandosi l’esplicito appellativo di egoiste. Come le sorelle più grandi, poggia di norma su tre piedi per poter essere posta su piccoli fornelli.Esibisce un versatoio a gola al quale alterna,a seconda dello stile imperante, quello a collo di cigno.Il manico può essere indifferentemente a virgola su tre pezzi (due di legno e uno di metallo) oppure a bastoncino.Può stare nei mobili di casa oppure, racchiusa in un elegante cofanetto accanto a tazzina e zuccheriera, seguire il proprio padrone in lunghi viaggi. Piace molto e, single o no, diventa una moda che, non solo contagia anche gli altri paesi Europei ma crea persino delle nuove adepte come la sofisticata teiera e addirittura la cioccolatiera. Quest'ultima, forse, principalmente per soddisfare il gusto estetico di alcuni servizi tradizionali poichè l’esigua dose di cioccolata in essa contenuta non giustificava la preparazione di una tale bevanda in dose singola. Le teiere, naturalmente, conquistano l’Inghilterra dove, è notorio, il consumo del tè è una componente irrinunciabile di ogni giornata. La "monodose" è quindi l'ideale per far fronte ad una voglia improvvisa e magari fuori orario.La piccola teiera raggiunge anche la Russia dove riesce a rubare un po' di spazio all'imponente samovar.Persino in Cina, Paese in cui la preparazione del tè è, per antonomasia, una vera arte dell'ospitalità, viene prodotta in esemplari decorati da superlative cesellature. Di fatto, ai raffinati esemplari francesi se ne aggiungono altri, altrettanto belli e preziosi di diversa provenienza.Solo l'Italia è restia a questa moda poichè da noi il tè non reggeva certo il confronto con il gusto del caffè. Questo giustifica la loro rarità e la conseguente difficoltà a reperirle sul mercato.La tradizione prosegue anche nell'Ottocento quando l'egoiste spesso rinuncia a poggiarsi su tre piedi e opta per una base piatta, che permette di essere messa " a scaldare" sulla stufa. Oltre che in argento, con il quale vengono creati gli esemplari più belli, viene prodotta anche in rame. In ogni caso diventa l'elemento costante che completa ogni tradizionale servizio. Averla è chic e divertente, e a vederla in fila, accanto agli esemplari di dimensioni normali e alle zuccheriere, a volte più grandi di lei, vien proprio tenerezza. Perchè l'egoiste sembra avere l'aria indifesa dell'ultima nata. In genere non misura più di 16 cm. Sono articoli abbastanza difficili da trovare a prezzi abbordabili. Più si va indietro nel tempo più le cifre raddoppiano,triplicano, e arrivano a importi proibitivi.Però proprio per questo sono una delle collezioni più ambite. Per darvi un’idea delle loro dimensioni vi propongo le foto di alcune caffettiere egoiste. Le francesi sono tutte oggetti di non facile reperimento, ma la più piccola è un pezzo raro sui mercati antiquari.Nelle più importanti collezioni e sui libri di antiquariato si trovano ma, appunto, solo lì e non potete togliervi la soddisfazione di maneggiarle, guardare i punzoni, cercare il segno dell’incisione o dello sbalzo. Insomma vederle dal vivo è un’altra cosa rispetto ad una foto. (come del resto per tutte le cose) L'americana è dell'argentiere Gorham che con Tiffany ha fatto la storia della più prestigiosa argenteria.
Egoiste arg.950/°°
Parigi – anno 1760 |
Egoiste "cucuma"
arg.950/°°
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Egoiste arg.950/°°
Parigi – anno 1819-38 |
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Egoiste arg.925/°° Altezza cm.16 |
Egoiste argento 950/°° Parigi 1820 ca. |
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