Utilizzando questo sito e proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookies. Approfondisci
L'ambra è una resina fossile proveniente da alberi vissuti decine di milioni di anni fa.
La sua composizione chimica è variabile perchè si tratta di una miscela di materiale organico.
Può essere trasparente, traslucida e semiopaca con colore dal giallo al giallo miele, bruno e bruno rossastro.Alcune volte
è rivestita da una crosta friabile bruna o grigia pulvurulenta, dovuta ad alterazione del materiale.
Si trova in agglomerati di varia forma: gocce a più strati, ghiaccioli, colature, grossi grumi come nella resina degli
alberi attuali, soltanto in ammassi molto più voluminosi.
Quando viene rinvenuta nella ghiaia o nella sabbia non ha più il rivestimento opaco ed ha la forma di ciotoli arrotondati.
E' monorifrangente con una rifrazione attorno a 1,54, inoltre ha una densità molto bassa, tanto che in una soluzione di sale
da cucina e acqua, viene a galla.
Ha una durezza tra 2,5 e 3, è tenace e adatta alla lavorazione, anche se piuttosto fragile e durante la lavorazione di scheggia facilmente.
A temperature intorno ai 250° si ammorbidisce iniziando a fondere. Se punta con uno spillo arroventato rilascia fumo aromatico con odore
di resina.
L'ambra ha avuto origine da piante ormai estinte che avevano la capacità di produrre grandi quantità di resina.Questa cadeva al suolo
o riempivano fenditure nella corteccia. Col tempo questa resina ha perso i suoi componenti più volatili e si è indurita.
I processi di erosione e sedimentazione l'hanno portata a depositarsi nelle sabbie e nell'attuale mar Baltico o in altri depositi alluvionali
dove la possiamo trovare oggi.
Si trova principalmente in Russia e in Polonia, nella Repubblica Dominicana e nelle Antille. Per rimanere in Europa la possiamo trovare
anche in Cecoslovacchia, Romania e in Sicilia lungo il fiume Simeto. Si rinviene anche in Birmania, America, Canada e Cile.
Il suo nome deriva probabilmente dall'arabo ambar passando per il francese.
I Romani la chiamavano succinum avendo capito che proveniva dal succo di alberi.
Già nel neolitico era conosciuto il suo uso ornamentale, anche in Italia, dove arrivava alle pendici delle Prealpi dalle rive del
Baltico.Le distanze che si dovevano affrontare per averla danno idea dell'importanza che le veniva attribuita.
Nei casi più comuni l'ambra è di colore giallo o bruno con una trasparenza che lascia intravvedere all'interno zone opache brune o
nerastre e talvolta resti di animali, sopratutto insetti, e piante o parti di foglie. Delle volte sono facilmente riconocibili,
perchè conservati perfettamente integri, moscerini, formiche o ragni e vespe. Però non sempre l'ambra si presenta così traparente, anzi
a volte è decisamente "nuvolosa" semiopaca di colore giallo limone o giallo aranciato. Quella semiopaca di colore bruno è quella
meno apprezzata. Le varietà opache vengono qualche volta sottoposte a speciali trattamenti per renderle trasparenti.
E' un materiale che prende un'ottima lucidatura e viene usata in pezzi di varie forme infilati in collane. Alle volte i vari
pezzi della collana sono molto grandi visto il peso abbastanza contenuto dell'ambra.
Nel recente passato è stata anche usata per produrre diversi oggetti ornamentali tra cui statuine, flaconi di profumi, bocchini e
parti di pipe, spille, fibie e pendenti vari. Queste lavorazioni si trovano sia nell'arte Occidentale che in quella Orientale e araba.
Per lavori incisi si usano prevalentemente varietà opache.
In natura esiste un'altra resina semifossile di scarso valore: il coppale.
Questo a prima vista, si presenta molto simile all'ambra come del resto molte materie plastiche che si prestano ad essere dei poco
costosi sostituti dell'ambra.Per riuscire a distinguerle bisogna fare alcune prove.La prima consiste nell'eseguire un controllo
della densità servendosi di una soluzione molto concentrata di acqua e sale : in questa sostanza galleggeranno l'ambra, il coppale e anche il polistirene
mentre tutte le altre plastiche andranno a fondo.
La seconda prova prevede l'uso del benzolo che scioglie il polistirene che inizia a fare "fili".
Usando il normale acool etilico si vedrà il coppale, dopo qualche decina di secondi, ammorbidirsi in superficie tanto che se viene
strofinato con un panno vi lacia una traccia consistente.
Con questi sistemi si riconosce abbastanza facilmente l'ambra che non è danneggiata dal benzolo nè dall'alcool.
L'immersione in alcool porta alla luce anche un altro trucco : spesso vengono eseguiti pezzi con l'assemblamento di piccoli
frammenti residui di altre lavorazioni e uniti tramite una pressa a calore. Sulla superficie, con una lente, è possibile vedere
le giunture perchè i pezzi uniti hanno durezze leggermente diverse. L'immersione in alcool per alcuni minuti tende a produrre
una leggera patina opaca sulle parti che sono state sottoposte ad ammorbidimento col calore, mettendo così ancora più in risalto
l'effetto "mosaico".
L'altra caratteristica famosa dell'ambra di elettrizzarsi con lo sfregamento e di attirare piccoli pezzetti di carta non ha alcun valore
perchè succede ugualmente col coppale e con quasi tutta la plastica.
Il valore dell'ambra oggi è piuttosto basso, sicuramente molto più basso di quello che è stato molti secoli fa.
Fanno eccezione naturalmente gli oggetti d'antiquariato e con elaborate lavorazioni di pregio artistico che non si trovano
però così facilmente.
Da diversi decenni si usano le materie plastiche per imitare l'ambra ed esistono in circolazione diversi vecchi monili
creduti d'ambra e invece realizzati in plastica. In India e Cina ci sono state produzioni di grandi oggetti scolpiti e incisi,
che ora arrivano sui mercati come antichi e d'ambra, ma che invece sono stati prodotti con plastica lavorata come se fosse ambra.
Anche molti gioielli in argento provenienti da Africa e paesi orientali, montano pezzi di plastica al posto dell'ambra.
In questi monili è usato a volte anche il coppale, che pur avendo un minor pregio perchè più deteriorabile, è almeno un
prodotto della natura.
La grande confusione che esiste sul mercato e la difficoltà che si incontra a distinguere a colpo d'occhio l'ambra dalle
materie plastiche, per non parlare dell'ambra agglomerata e del coppale, hanno di molto diminuita la considerazione di cui
godeva in passato questo materiale, tanto da essere usato per la creazione di veri capolavori d'arte che oggi possiamo
ammirare nei più famosi musei.
Se non visualizzi i menù vai alla mappa del sito.
Trova quello che cerchi nel sito o nel Web |
Validato Tidy -CSS e HTML