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La
varietà di corindone di maggior pregio è il rubino. Il nome deriva
da rubrum in
latino: rosso. Come altre pietre di colore rosso è chiamato anche carbonchio,
cioè carboncino acceso.
Il colore varia da un rosso vermiglio a un rosso violaceo, ma nelle stesse pietre
sono presenti sfumature diverse ed è associato ad una sensibile fluorescenza
rossa, stimolata da una normale lampada ad incandescenza ma sopratutto
dalla luce del sole, ricca di raggi ultravioletti.
Per questo i rubini rossi in pieno sole o sotto una lampada diventano di
un rosso più vivo e quelli rosso-violacei diventano più rossi.
Se il colore è molto chiaro non si parla più di rubino ma di zaffiro rosa, se
violaceo più che rosso, di zaffiro viola.
I rubini di colore rosso più vivace sono in genere provenienti dalla Birmania,
sono i più pregiati e hanno spesso zone ricche di minutissimi aghetti di
rutilio incluse che, fermando e riflettendo la luce producono una particolare
lucentezza sericea detta comunemente seta. Se la seta non è particolarmente
abbondante però, le pietre sono più limpide, più belle e pregiate.
Questi rubini difficilmente superano il peso di alcuni carati, e quando sono
più grandi (cosa che accade molto di rado) sono molto ricchi di inclusioni.
I rubini di colore rosso cupo- violaceo, in genere provenienti dalla Thailandia,
sono quelli che troviamo più frequentemente sui mercati odierni e raggiungono
facilmente dimensioni di diversi carati. Sono più limpidi e non presentano
chiazze di seta. In vendita si trovano rubini con molte inclusioni
ma se incontrano anche di molto limpidi e di buona caratura.
Il taglio del rubino è di solito misto a contorno ovale ma anche rotondo,
più raro trovarlo in altre forme. Nei secoli passati, come tutte le gemme
che avevan o il loro pregio principale nel colore, venivano tagliati a
cabochon, taglio che oggi è riservato a pietre molto ricche di inclusioni
e poco trasparenti.
Oltre che dalla Birmania che fornisce i rubini più belli, e dalla Thailandia,
il rubino proviene anche dallo Sri Lanka in quantità molto limitata.
Questi ultimi hanno un colore molto chiaro tendente al rosa, possono essere
molto belli con un effetto di notevole lucentezza. Un altro paese produttore
è la Cambogia dove se ne estraggono in quantità limitata ma di ottima qualità.
Da India e Pakistan provengono pietre di scarso pregio e piuttosto opache
e in Tanzania e alcuni paesi vicini, da alcuni anni si estraggono rubini
di vario pregio.
Per le pietre di migliore qualità il valore può essere superiore a quello
del diamante. Rubini di alta qualità sono molto rari e quindi
raggiungono quotazioni eccezionali.
Solo occasionalmente il rubino è stato imitato con vetro che ha una colorazione
più smorta e diversa lucentezza. Talvolta è stato imitato con doppiette
che avevano nella parte superiore in granato che forniva la lucentezza
e le inclusioni e nella parte inferiore del vetro rosso fuso contro
la lamina del granato.
Dai primi decenni del '900 è iniziata la produzione di rubini sintetici,
la prima ad essere realizzata su scala industriale. Per rendere questi rubini
più simili a quelli naturali, si è provveduto, a volte,
a frantumarli internamente, raffreddandoli bruscamente dopo averli riscaldati.
Alcune lavorazioni recenti prevedono la costruzione di un sandwich che ha la
parte superiore in corindone naturale di colore scadente (giallino o verdolino)
e la parte inferiore in rubino sintetico cementate insieme da un collante trasparente.
L'effetto è molto ingannevole per le tranquillizzanti presenze di inclusioni
della pietra naturale e la lucentezza caratteristica abbinato ad un colore non
perfetto, normale nella maggioranza dei rubini e possono trarre facilmente in
errore, molto più di un rubino sintetico.
Durezza:9
Il
corindone di varietà blu ma anche azzurra è chiamato zaffiro
Il colore può
essere blu molto intenso da sembrare poco trasparente e nerastro, oppure
un blu non troppo intenso e facilmente riconoscibile
da una certa distanza.
Questi ultimi sono considerati i migliori in fatto
di colore.
Si possono
trovare anche con una sfumatura leggermente violacea
visibile a forte luce.
La lucentezza è in genere molto buona come
per tutti i corindoni. Nelle
pietre molto scure le inclusioni sono quasi
invisibili mentre in quelle
più grandi e chiare possono essere facilmente
visibili delle piume o veli di
inclusioni e cristallini talora trasparenti,
talora opachi e a volte di
un rosso vivace.
Gli zaffiri di solito vengono tagliati ovali, meno frequentemente
rotondi,
a tagli misti, rettangolari, quadri, a tavola e gradini.
Il taglio a cabochon
viene effettuato molto meno che in passato e di solito si fa su pietre
molto ricche di inclusioni. Non è raro trovare pietre di diversi carati,
fra quelle di colore pallido anche oltre i 20 carati.
La lucentezza negli zaffiri è molto forte e distintiva come anche il colore.
Nella valutazioni ha molta importanza il quadro d'insieme di questi elementi
che caratterizzano anche le zone di provenienza.
Gli zaffiri di maggior pregio sono stati rinvenuti tra il 1880 e il 1950 nel
Kashmir in un giacimento limitato ed ora esaurito. Zaffiri molto belli si trovano
anche in Birmania, ma in quantità ridotta; nello Sri Lanka, nei depositi
alluvionali si ritrovano pietre di azzurro chiaro ma anche blu deciso con colore
spesso distribuito a chiazze. Gli zaffiri dello Sri Lanka sono anche famosi
per il vario panorama di inclusioni che presentano: sottili aghetti (di rutilio)
come tenuissima seta, tenui inclusioni liquide disposte a formare veli, trine,
piume; inclusioni a volte molto vistose, cristallini di zircone con attorno
fratture radiate. Altri paesi produttori di zaffiri sono la Thailandia e la
Cambogia dove si trovano in genere pietre belle anche se di colore piuttosto
intenso.
La
maggior parte però proviene dall'Australia dove sono presenti giacimenti
di pietre di colore intenso, piuttosto buio con pleoclorismo ( fenomeno
osservabile in alcuni cristalli che si manifesta con una variazione di colore
osservando il cristallo da direzioni diverse) dal blu al verde
e sono quelli meno apprezzati sul mercato anche se quantitativamente molto
importanti.
Le pietre più belle e del peso di alcuni carati hanno valutazioni di
pochissimo inferiori a quelle del diamante e del rubino, comunque sempre piuttosto
elevate. Quando il colore è troppo cupo o nerastro o blu verdastro o
troppo chiaro, il valore diminuisce notevolmente fino a livello di normali
gemme di secondo piano. La presenza di inclusioni vistose, visibili ad occhio
nudo, contribuisce ad abbassare il prezzo. Le pietre piccole (frazioni di carato
di peso) hanno un prezzo piuttosto basso e sono molto abbondanti sul mercato.
Anche lo zaffiro ha subito delle imitazioni con vetro colorato di blu al cobalto.
La maggiore imitazione è costituita però da doppiette con la parte superiore
di granato almandino rosso e la parte inferiore di vetro blu saldata a caldo.
E' stato imitato anche con lo spinello sintetico di colore blu che ha un colore
vivace ma sottoposto a forte luce, manda strani lampi rossi dall'interno.
Dalla fine degli anni '70, con l'avanzare delle conoscenze sulla colorazione
delle pietre, sono aumentate le possibilità di interventi sul colore
da parte dll'uomo. Uno consiste nel sottoporre le gemme di azzurro molto pallido,
quasi incolori, ricche di inclusioni tipo seta, ad un prolungato riscaldamento
a circa 1500°. In questo modo si rimette in movimento il titanio del rutilio
che reagisce con il ferro, presente in tracce, ossidandolo a trivalente e riducendosi
anch'esso a trivalente. Così la seta viene assorbita, mentre titanio
e ferro trivalenti formatisi, che sono le cause del colore blu dello zaffiro,
producono una notevole intensificazione del colore. Questo trattamento è estremamente
diffuso e ripete più o meno, quello che avviene al momento della cristallizzazione
degli zaffiri. Ne consegue che non è sempre possibile distinguere uno zaffiro
naturale da uno in cui il colore sia stato intensificato in questo modo e nel
commercio si trattano questi zaffiri alla pari di quelli naturali.
Gli zaffiri oltre che in blu e sue gradazioni si trovano anche in rosa, viola,
giallo, verde e incolore.
Durezza:9
Il
topazio giallo è la varietà più tipica anche se il colore
può avere una vasta
gamma di tonalità diverse: da dorato a miele a bruno, con sfumature
rosate. Dai cristalli vengono tagliate gemme spesso ovali ma anche a goccia
ed altri tagli spesso allungati. E' una pietra piuttosto delicata pertanto
bisogna evitare di esporla a bruschi urti come succede di solito nelle pietre
montate su anelli.
Si trovano abbastanza frequentamente pietre di dimensioni medio- grandi e non
raramente anche decisamente grandi.
Il quarzo citrino somigliante al topazio viene spesso venduto sotto il nome
di topazio-citrino creando una certa confusione ma il colore del topazio è
più caldo con una sfumatura arancio o rosato e anche la lucentezza
è maggiore.
Il controllo della densità permette di rilevare immediatamente la distinzione
come anche la misura dell'indice di rifrazione porta ad eliminare ogni incertezza.
Il topazio giallo e giallo-bruno proviene principalmente dal Brasile e in quantità
minore anche da Unione Sovietica, Giappone, Sri Lanka, Birmania e Stati Uniti.
Il valore di questa pietra, per gli esemplari di buon colore e dimensioni medio-grandi,
è piuttosto elevato ma non come lo è stato in passato. E' alla pari delle gemme
minori di un certo pregio come le tormaline più belle. Probabilmente gli ha
nuociuto l'abbondanza di quarzo citrino immesso sul mercato che usurpandone
il nome, ha fatto credere che fosse più abbondante di quanto non è nella realtà.
La principale imitazione è appunto costituita dal quarzo citrino, si è prodotto
anche corindone sintetico di colore simile al topazio. Invece il topazio sintetico
è stato prodotto su scala limitata solo per scopi scientifici, quindi non esiste
sul mercato.
Si è detto a proposito del topazio giallo che può avere sfumature arancio rosate
o rosa ma esistono diverse sfumature di passaggio dal giallo al rosa deciso,
in questo caso si ha il topazio rosa che certe volte è un colore rosa
con sfumature giallastra o arancio tutta particolare, il più delle volte invece
è un rosa deciso, da tenue a medio.
La colorazione non sempre è distribuita uniformemente ma può presentare
una zonatura cristallografica.
Le gemme di solito hanno poche inclusioni e sono molto trasparenti e lucenti.
Anche per il topazio rosa il taglio più usato e quello ovale o a goccia, oltre
a svariati altri tipi di tagli sfaccettati vecchi e antichi, e quello a tavola
e gradini rettangolare scantonato. Il topazio rosa è sempre stato relativamente
raro e ha avuto una posizione di rilievo nella gioielleria antica dove si incontrano
facilmente pietre di peso fino a 10 carati.
Come il giallo, proviene principalmente dal Brasile ma anche dai monti Urali
e nei due luoghi si trovano sporadicamente anche esemplari di colore rossastro
molto intenso e rosso violaceo, che costituiscono delle vere rarità.
Fra le gemme di secondo piano è una delle più pregiate ( al pari
dell'acquamarina) quando il colore è di buona intensità, mentre è basso il valore
delle gemme con colore troppo tenue.
In passato è stato imitato con vetro o incastonato su montature a fondo chiuso
con il fondo dipinto in modo da far apparire più intenso il colore di pietre
molto pallide.
Il colore rosa di molti topazi è dovuto a trattamento termico di topazi giallo-rosa
del Brasile. Questo trattamento si ha la ceertezza essere praticato da almeno
due secoli, per cui non ne sono indenni nemmeno le pietre antiche. Il mondo della
gemmologia si è però sempre trovato d'accordo a ritenere ammissibile questa pratica,
quindi legittima e non come una sofisticazione, il problema quindi se un topazio
rosa sia di colore naturale o dovuto a trattamento. non si pone nemmeno.
La varietà di topazio più abbondante sul mercato è quella azzurra.
Il colore è deciso è uniforme senza sfumature di altre tinte, e va da un azzurro
pallido diventando sempre più intenso ma non arriva mai a quello che potrebbe
essere un blu. Le gemme di diversi carati e anche di alcune decine di carati
sono relativamente frequenti e il più delle volte sono prive di inclusioni come
avviene quando si dispone di molto materiale di non grande pregio, perchè in
caso di pezzi non limpidi, questi vengono scartati. I tagli usati sono tutti
i tagli misti, ovale, a tavola e gradini rettangolare scantonato. Il pregio cresce
con l'aumentare dell'intensità del colore purchè il tono resti vivo e gradevole.
Come gli altri topazi si sfalda facilmente e va protetto da urti che potrebbero
comprometterne la durevolezza.
A una prima vista ha una certa somiglianza all'acquamarina però lo si distingue
proprio per il colore che nell'acquamarina è più chiaro e tendente al verdolino
mentre nel topazio è decisamente azzurro.
Il valore del topazio azzurro è piuttosto basso probabilmente per la sua grande
abbondanza sui mercati e la facile reperibiltà anche di pezzi di notevoli dimensioni.
Essendo una gemma relativamente minore non viene imitata e non è prodotta sinteticamente
su scala commerciale.
Negli ultimi anni si è riusciti ad introdurre nel topazio incolore, tramite radiazioni,
una colorazione azzurra e questo contribuisce ad accrescere la quantità di topazi
azzurri in circolazione.
Il topazio incolore è la varietà più comune e più abbondante di topazio trasparente,
ha però importanza ridotta come gemma. Come tutte le gemme incolori che hanno
un più basso indice di rifrazione e minore dispersione del diamante, sono poco
apprezzati e presentano un certo interesse solo dagli appassionati.
L'aspetto è in genere privo di inclusioni, data la grande abbondanza di materiale
e quindi di scelta e le gemme prendono una buona lucidatura ma niente a paragone
del diamante.
Il suo valore è fra i più bassi nelle gemme trasparenti anche se è apprezzato
dagli hobbisti che si cimentano nel taglio.
Non viene imitato nè prodotto in sintesi.
Durezza:8
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