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Lisbona entra nel cuore.
Uno dei figli più illustri della città, Fernando
Pessoa, scriveva: " Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo
di Lisbona sotto il sole".
Perchè la capitale storica del Portogallo è sempre
stata considerata dai suoi cittadini, dai visitatori e dagli artisti la Città
della Luce, o per meglio dire, delle luci. Un susseguirsi di colori, dal
mare alle case, dalle persone agli azulejos, un susseguirsi di emozioni,
dalla gioia alla malinconia, che si spiega come solo con la varietà degli
elementi naturali e umani che qui convivono.
Lisbona è una delle capitali più affascinanti d'Europa: luminosa, calda,
signorile e popolare allo stesso tempo.
Si staglia nel cielo azzurro, con l'ocra e i colori pastello delle case,
delle antiche chiese, delle torri e dei campanili.
E' una metropoli con un'intensa vita culturale, sede di diversi musei nazionali
e gallerie d'arte.
La vita notturna è vivace, sopratutto lungo il fiume Tago e nel Bairro
Alto, dove si trovano locali di tutti i tipi, bar caratteristici o dal design
ultramoderno, discoteche, sale da ballo, ristoranti o semplici e genuine
trattorie.
La città e suddivisa in quattro grandi areee amministrative (Bairros)
che a loro volta sono suddivisi in 53 freguesias (quartieri cittadini). Esistono
inoltre tre grandi quartieri simbolo, non delimitati da particolari confini
amministrativi, e che culturalmente rappresentano le zone turistiche per
eccellenza: Alfama, il quartiere più antico di Lisbona e ancora oggi
cuore della città, il quartiere basso (Cidade Baixa) e il quartiere alto
(Bairro Alto).
La cucina portoghese è caratterizzata da una ricca varietà di
piatti saporiti che nel tempo hanno percepito le influenze delle lontane
colonie del Portogallo. Questo è evidente in particolare dalla grande
varietà di spezie utilizzate,
inclusi il cosidetto Piri Piri ( un piccolo ardente peperoncino), così come
la cannella, la vaniglia e lo zafferano.
Le influenze arabe e Moresche sono egualmente forti, specialmente nel sud
del paese. L'aglio è ampiamente usato come le erbe come il coriandolo
e il prezzemolo.
A Lisbona è possibile provare tutte le specialità della cucina
portoghese, dai piatti tipici come le sardine alla griglia, vongole in stile "à Bulhão
Pato", zuppa di pesce stile "à fragateira" e piatti
vari e gustosi cucinati col baccalà.
Tutti piatti da gustare prima
di arrivare ai dolci tipici, come il più conosciuto: Il Pastéis
de Belém.
Ogni angolo a Lisbona parla di cultura, un paradiso d'ispirazione artistica,
una città fatta di poesia, arte, teatro, cinema e sopratutto musica.
Il passato coloniale ha portato una vasta gamma di stili musicali, ma uno in
particolare è arrivato fino ai nostri giorni con un impeto unico, il Fado.
Lo conosciamo per l'intensità struggente delle canzoni, da sempre accompagnate
da sentimenti di malinconia e nostalgia d'amore e di vita.
Il fado è oggi uno
dei simboli più conosciuti del Portogallo e in particolare di Lisbona, originatosi
probabilmente da canzoni dei Mori e preso in consegna lungo il corso dei secoli
dalle popolazioni successive.
C'è chi sostiene che le origini nascano dal Lundum, la musica degli schiavi Brasiliani,
e che la sua tradizione sia arrivata in Portogallo intorno al 1822 con i marinai
di ritorno dai lunghi viaggi oltre Oceano.
Anche gli esperti di musica non riescono ad accordarsi circa la sua vera origine,
di certo pare esserci il significato del nome, dal latino Fatum che significa
destino.
Un Long weekend di fine novembre ci ha portato in Portogallo a visitare
Lisbona e dintorni.
Nonostante il periodo sia definito "umido" abbiamo avuto la fortuna di trovare
sempre un bellissimo sole e temperature primaverili con punte oltre i 20°.
Siamo arrivati in albergo verso le 15 e avendo a disposizione il pomeriggio
abbiamo iniziato a perlustrare la zona dell'hotel che era situato in una
zona di uffici e grandi palazzi, con un grande traffico sull'Avedida da Repùblica
dove è collocato. La vista della nostra camera dava su questa via
e dal balcone avevamo anche la visione degli aerei in atterraggio che passavano
proprio davanti ai nostri occhi.
Merito
del bel tempo per tutto il volo, unito al fatto che per atterrare a Lisbona
l'aereo deve praticamente ritornare sui suoi passi volando sopra la città,
sono riuscita a fare anche delle foto aeree del panorama sotto di noi immortalando
anche qualche punto strategico.
A due passi dall'albergo (Jupiter Lisboa) abbiamo trovato il Campo Pequeno (in portoghese:
Praça de Touros do Campo Pequeno) che è la plaza de toros di
Lisbona. Si trova nella Piazza Campo Pequeno, lungo l'Avenida da República.
Nel 2006 l'arena ha riaperto dopo una ristrutturazione che l'ha resa adatta
anche a eventi dal vivo diversi dalla corrida.
Molti famosi gruppi musicali hanno suonato in questo impianto. Il complesso
comprende anche un centro commerciale sotterraneo,
ristoranti e un parcheggio e ha una capacità di 10.000
posti a sedere, per i concerti la capienza totale è di 16.000 persone.
La sera ceniamo in un ristorante tipico nel quartiere Alfama - Pateo
De Alfama - dove, oltre a gustare il famoso "bacalhau" assistiamo
anche ad uno spettacolo di fado.
Il
secondo giorno dopo un'abbondante e varia prima colazione in hotel, siamo
partiti a bordo del nostro pulman privato e abbiamo iniziato la visita alla
città.
Prima tappa Il monastero dos Jerónimos ("dei Geronimiti")
si trova nel quartiere di Belém nella città di Lisbona.
Realizzato in stile manuelino su progetto dell'architetto Diogo de Boitaca,
fu fatto costruire dal Re Manuele I per celebrare il ritorno del navigatore
portoghese Vasco de Gama, dopo aver scoperto la rotta per l'India.
Le cappelle della chiesa furono restaurate in stile rinascimentale nel XVI
secolo e contengono i monumenti funebri di Manuele I, della moglie Maria
di Aragona, della sua famiglia oltre che di altri Re del Portogallo.
La sua costruzione iniziò nel 1502 ed ebbe termine dopo circa cento
anni e
venne finanziata dal cinque per cento delle imposte
riscosse sulla importazione delle spezie dall'India.
I critici d'arte considerano questo monastero come un trionfo dello stile
manuelino e uno dei monumenti più importanti di Lisbona.
Appena all'interno del portale principale (occidentale) si trovano le tombe,
in stile neo manuelino, del navigatore Vasco de Gama e del poeta navigatore
Luís de Camões.
Nella cappella del chiostro, riposano dal 1985,
le spoglie dello scrittore Fernando Pessoa.
Il chiostro è connesso alla navata nord del tempio e alla sua costruzione
si susseguirono ben tre architetti e ciascuno di loro apportò uno
stile differente alla costruzione ottenendo comunque un risultato finale
armonioso ed elegante.
All'inizio fu Boitac a progettare il piano inferiore
in stile manuelino, quindi nel 1517 fu la volta di Castillo che finì le
volte e costruì due ali del
piano superiore, in stile plateresco.
L'architetto Torralva, infine, completò le
altre due ali in stile rinascimentale.
Il
refettorio è abbastanza ampio e coperto da una volta a nervature.
Le sue pareti sono decorate con una cornice a rilievo costituita da una fune
marinara e da piastrelle di azulejos del XVIII secolo.
Usciti dal monastero la tappa obbligata è presso la pasticceria che
sforna i famosi "pasteis de Belem" e sono la variante più raffinata dei "pasteis
de nata" che si gustano un po' dappertutto ma qui sono fatti ancora
con l'antica e segreta ricetta dei monaci.
I pasteis de Belem sono delle piccole tortine
di sfoglia farcite con una crema speciale realizzata con panna e uova che durante
la cottura in forno crea un goloso strato caramellato che caratterizza questi
dolcetti che vengono completati con una spruzzata di zucchero e cannella in
polvere.
La pasticceria è gremita e, come al solito, bisogna
fare la coda per accaparrarsi le agognate paste. La nostra guida ci informa
che vengono sfornate 30.000 paste al giorno e noi dallo scontrino fiscale scopriamo
che il capitale sociale di questo esercizio è di ben 400.000 euro
(!!)
Ci
spostiamo alla vicina torre di Betlemme o, più correntemente,
torre di Belém o "torre
di San Vincenzo"; è una torre fortificata situata nella freguesia
di Santa Maria de Belém.
Si tratta
di un patrimonio mondiale dell'UNESCO (insieme al vicino Monastero dei Jerónimos),
simbolo e memoria del ruolo importante che il Portogallo ha giocato nell'era
delle grandi esplorazioni.
La Torre fu commissionata dal re Giovanni II come
parte di un sistema di difesa alla foce del fiume Tago e come porta cerimoniale
di Lisbona. Fu costruita nei primi anni del XVI secolo ed è un
esempio lampante dello stile manuelino portoghese, ma incorpora anche accenni
di altri stili architettonici. La struttura è composta da un bastione
di 30 metri con quattro torri.
Subito dopo arriviamo al monumento alle Scoperte o Padrão
dos Descobrimentos in portoghese, situato sulla riva del fiume Tago
di fronte al Monastero dos Jerónimos,
fu realizzato nel 1960, a cinquecento anni dalla morte di Enrico il Navigatore,
per celebrare l'era delle scoperte realizzate dai navigatori portoghesi fra
il XV ed il XVI secolo.
Il monumento venne iniziato sotto il regime di Salazar e voleva celebrare
tutti i marinai che parteciparono alle grandi scoperte.
Il
monumento attuale non è però quello originale. La prima
versione, costruita nel 1940 per l'esposizione universale Exposição
do Mundo Português, venne demolita nel 1958 in quanto costruita con
materiali scadenti, era ridotta in condizioni da costituire pericolo per
le persone che lo visitavano.
L'attuale opera è stata realizzata
in pietra bianca, la caravella che la costituisce porta lo scudo
portoghese su entrambi i lati e la spada della Dinastia di Aviz sulla porta
d'ingresso. Sulla prua della caravella è rappresentato Enrico il Navigatore
con una caravella in mano; dietro di lui, in due file discendenti da entrambi
i lati, sono rappresentati gli eroi portoghesi che parteciparono
alle scoperte.
Sul lato che dà a occidente è ritratto il poeta Camões
con un esemplare del suo capolavoro I Lusiadi, il pittore Nuno Gonçalves
con una tavolozza ed inoltre famosi navigatori, cartografi e re.
A nord del monumento, una rosa dei venti di 50 metri di diametro, contiene
al centro le rotte scoperte dai navigatori portoghesi, nel XV e XVI secolo.
All'interno esiste un ascensore che porta a metà altezza
e quindi una scala che conduce alla sommità da dove
si ha una vista panoramica sul quartiere di Belém e sul fiume Tago.
Proseguiamo la nostra visita e ci rechiamo nella zona di Alfama, il più antico
e pittoresco quartiere di Lisbona che si dispiega sul pendio racchiuso tra
il Castello di São Jorge ed
il fiume Tago.
La collina dell'Alfama è dominata dal medievale castello di São
Jorge, che fino al XVI secolo fungeva da residenza reale,
e dal quale al giorno d'oggi si può godere della migliore vista della
città.
Tra le varie chiese dell'Alfama c'è la Cattedrale di Lisbona (XII-XIV
secolo), la più antica della città, situata nella parte occidentale
del quartiere.
Questo quartiere era l'antica qasba di Lisbona
abitato da pescatori e povera gente, ed il suo carattere di quartiere povero
perdura tuttora.
Il grande terremoto del 1755 non distrusse il quartiere (anche
grazie alla sua posizione elevata che lo protesse
dal maremoto), che quindi mantiene il suo antico carattere di pittoresco
labirinto di vicoli e piazzette.
L'Alfama
rimane una tra le aree più vivaci ed originali della città, piena
di locali tradizionali dove si può gustare l'ottima cucina
lisboeta e ascoltare il fado, la tipica malinconica musica portoghese.
In questa zona uno dei più celebri modi per visitare la capitale del
Portogallo è salire sul Tram 28: quasi un'istituzione per i portoghesi
con la sua carrozza giallo acceso e gli interni vintage in legno lucido;
ma anche il più divertente ed economico modo per scoprire la città mescolati
tra chi la vive ogni giorno.
Da Martin Moniz
a Campo Ourique il tram attraversa tutto il centro, costeggiando i monumenti
più importanti.
Pranzo nel ristorante "Museo
da Cerveja" dove assaggiamo anche i "pastel
de Bacalhau" una sorta di polpette di baccalà, formaggio, aglio,
cipolla, prezzemolo.
Il terzo giorno si parte alla scoperta dei sobborghi di Lisbona e la prima
tappa è Cascais dopo essere passati anche da Estoril dove si trova l'Autódromo
do Estoril, un circuito da corsa dove varie corse di automobili e motociclette
sono una attrazione estiva.
Cascais è un'incantevole cittadina da sempre preferita dalla ricca borghesia
e dalla decadente nobiltà di tutta Europa come angolo privilegiato
per trascorrere gran parte dell'anno. Ha un clima gradevole e le temperature,
che difficilmente superano i 30 gradi d'estate, rimangono miti durante l'inverno.
Dal 1946 dopo la proclamazione della Repubblica italiana qui venne
e visse l'ultimo re d'Italia Umberto II. Ora la sua casa è diventata
un hotel.
Proseguiamo la nostra visita e arriviamo a Sintra, borgo incantevole al
centro di una lussureggiante valle verde nella regione dell'Estremadura.
E' una delle località più famose
del Portogallo in cui in pochi chilometri, nascosti da un'incredibile vegetazione,
si concentrano molti castelli e residenze reali costruite nel corso dei secoli
dalla nobiltà portoghese che scelse Sintra come meta estiva.
Dal 1995 il paesaggio culturale di Sintra fa parte della lista dei patrimoni
dell'umanità.
Qui visitiamo il Palácio Nacional de Sintra (noto anche come Palácio
da Vila) è un palazzo reale del XVI secolo che si trova nella freguesia
di São Martinho.
Il palazzo, oggi di proprietà dello Stato portoghese, presenta tracce
di architettura medievale, gotica, manuelina, rinascimentale e romantica ed è considerato
un esempio di architettura organica, con una serie di corpi apparentemente
separati, ma che fanno parte di un unico complesso collegato da cortili, scale,
corridoi e gallerie.
Le cucine, sebbene siano solo un ambiente di servizio, costituiscono la parte
dell'edificio che maggiormente contraddistingue il palazzo. L'ampio ambiente è infatti
sormontato da due giganteschi camini conici alti 33 metri che svettano sul
palazzo. Sulle pareti si trova lo stemma dei reali del Portogallo e quello
dei Savoia, casata della regina Maria Pia. Nell'ambiente si trovano due grandi
forni e la zona per la cottura dei cibi che occupa l'intera parete.
Fra il 1505 e 1520 viene costruita la cosiddetta ala manuelina e nel 1508
inizia la costruzione della sala degli scudi (Sala dos Brasões).
Nel 1755 vengono effettuati importanti lavori di restauro a seguito dei
danni causati dal terremoto, nel corso dei quali viene edificata l'ala che
va dal Jardim da Preta al Pátio dos Tanquinhos.
Negli ultimi anni della monarchia il palazzo è diventato la residenza
estiva della regina madre, Maria Pia, ultima reale a vivere a Sintra.
Ultima tappa Cabo da Roca a pochi chilometri da Sintra.
Cabo da Roca è riconosciuto come il punto più occidentale
del continente europeo. Situato a circa 140 metri di altezza, all'orlo di un
vertiginoso precipizio, guarda verso l'Atlantico. Procedendo verso ovest, la
terra emersa più vicina è l'isola di Madera a circa 3.000 chilometri
di distanza, circa a metà strada tra l'Europa ed il Nord America.
Cabo da Roca è un promontorio aspro e selvaggio e fino alla fine del 14° secolo
si credeva che le scogliere battute dal vento di Cabo de Roca fossero i confini
del mondo e lo spettacolare paesaggio desolato aggiunge fascino al luogo.
Le onde minacciose dell'Oceano Atlantico si infrangono alla base delle imponenti
scogliere frastagliate, mentre percorsi impegnativi seguono i sentieri costieri.
L'atmosfera isolata di Cabo da Roca è rafforzata dallo sviluppo molto
limitato nella zona; vi è un faro, una caffetteria e un negozio di
souvenir, ma non c'è molto altro. Questo paesaggio drammatico battuto
dal vento è la vera attrazione ed è ciò che la maggior
parte dei visitatori si aspetta di vedere come confine occidentale dell’Europa
o fine del mondo.
Una curiosità che ci ha rivelato la guida: tutte le mattine la strada che porta
al Cabo non è percorribile finchè non passa un'apposito "spazzastrade" che
toglie dalla carreggiata la sabbia che è volata dalla spiaggia che si trova
140 metri più sotto.
Prevista una gita facoltativa a Fatima e, pur non essendo particolarmente
credenti, decidiamo di andare a vedere il santuario luogo di pellegrinaggio.
Sulla storia di queste apparizioni non mi esprimerò visto che in rete
si trova tantissimo materiale.
Troviamo la chiesa in restauro in vista del centenario che cadrà nel
2017, non tantissima gente pur essendo domenica, tantissimi negozi di souvenir
e qualche albergo.
Cena presso il ristorante del castello di Sao Jorge - Casa
do leao - dove dopo aver gustato un'ottima anatra al Madeira, possiamo
ammirare ai nostri piedi tutta la città di Lisbona accesa delle sue
mille luci con il ponte 25 Aprile che svetta su tutto.
La mattina successiva si inziano a preparare i bagagli, ultime perlustrazioni
in zona in attesa dell'orario in cui verremo portati in aeroporto per fare
ritorno.
Tempo sempre splendido fino a sopra Malpensa dove, come da copione,
troviamo la nebbia ( o smog?).
Cliccando sulle immagini sotto potrete visionare gli album fotografici.
In viaggio | Lisbona - Fatima | Cascais- Cabo Roca |
Ristoranti - Fado | Sintra | Lisbona città |
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