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GIARDINI BOTANICI DI VILLA TARANTO - VERBANIA

“Un bel giardino non ha bisogno di essere grande, ma deve essere la realizzazione del vostro sogno anche se è largo un paio di metri quadrati e si trova su un balcone”.

Così spiegava il Capitano Neil Mc Eacharn a cui dobbiamo la nascita di questi meravigliosi giardini. Tra le piante presenti alcune delle quali uniche in Europa ed acclimatate dopo lungo lavoro, sono state disposte con senso d’arte in una cornice di bellezza, fra lago e monti.

Villa Taranto

STORIA DELLA VILLA

La villa chiamata "la Crocetta" venne fatta realizzare nel 1870 dal conte dal Alessandro Orsetti per il figlio malato di consunzione, l'anno successivo chiese la concessione di uno sbocco sul lago per costruirvi una darsena e un casotto per i bagni e nel 1880 chiese il permesso di costruire uno chalet in muratura nei pressi della villa. La villa era stata progettata dall'architetto svizzero Augusto Guidini.

Intorno al 1900 la villa venne venduta a Rosamund Marke Wood, dama di palazzo della regina Elena e moglie del conte di Sant'Elia, cerimoniere di Vittorio Emanuele III. La marchesa fece ampliare l'edificio aggiungendovi diverse stanze destinate alle numerose visite di ospiti altolocati. Nel 1929, avendo ricevuto una cospicua eredità, la marchesa decise di trasferirsi nei pressi di Dover e mise in vendita la proprietà.

Nel 1930, il facoltoso capitano scozzese Neil McEacharn era in viaggio sull'Orient Express, dopo un soggiorno a Venezia, e, mentre leggeva il Times fu attratto da un annuncio di vendita di una villa con parco sul Lago Maggiore. Seguendo un irresistibile impulso McEacharn si recò a Pallanza. Nonostante trovasse scomodo l'edificio perché privo di spazi di servizio e il giardino antistante non fosse di suo gusto, McEacharn rimase colpito dalla posizione panoramica, dopo essersi accertato che i terreni contigui fossero acquistabili, comprò la proprietà.

I lavori di ammodernamento e trasformazione della villa durarono 9 anni dal 1931 al 1940, e McEacharn ribattezzò la proprietà Villa Taranto, in onore di un suo antenato nominato duca di Taranto da Napoleone.

L'intenzione del capitano era trasformare la villa in un esemplare giardino all'inglese, ubicato in un lembo d'Italia che, pur con maggior morbidezza e ricchezza di toni, poteva ricordargli la nativa Scozia. Quest'opera doveva conciliare due esigenze fondamentali: estetiche e botaniche. Esigenze botaniche, in quanto le varie vegetazioni dovevano trovare condizioni di terreno e di clima il pių possibile ideali. Le tappe della creazione dei nuovi giardini videro diverse fasi lavorative, sino alla loro ultimazione nel 1940.

Molte migliaia di piante, importate da ogni parte del mondo costituiscono collezioni rarissime. Tra le opere più significative possiamo nominare: la “Valletta”, realizzata dopo imponenti lavori di scavo; l’impianto d’irrigazione, la cui acqua viene pompata direttamente dal lago in un capace serbatoio e quindi irradiata in ogni angolo della proprietà; i “Giardini terrazzati”, con le loro cascatelle, piscina, vasche per ninfee e fior di loto; il “Giardino d’inverno” ed il “Giardino palustre”; fontane ornamentali e giochi d’acqua. Realizzato così il “suo” giardino, che chiamò Villa Taranto, in memoria di un suo antenato, il Maresciallo McDonald, nominato Duca di Taranto da Napoleone, il Capitano volle che il significato dell’opera gentile e poderosa venisse proiettato nel tempo e, con un esempio di squisita generosità, donò la proprietà allo Stato Italiano esprimendo il desiderio che la sua opera avesse continuità nel futuro.

Oggi il patrimonio botanico dei Giardini di Villa Taranto è vastissimo: comprende circa 1.000 piante non autoctone e circa 20.000 varietà e specie di particolare valenza botanica. La Villa non è visitabile, in quanto è adibita a sede della Prefettura della nuova Provincia del Verbano - Cusio - Ossola.

Dal 1952 i Giardini sono aperti al pubblico, da Aprile ad Ottobre, e l’afflusso dei visitatori supera ormai le 150.000 unità per anno. Dall’Australia, dalle Americhe, dall’Europa, da ogni parte, numerosi gruppi di studiosi e di appassionati, raggiungono Villa Taranto, attirati dall’interessante raccolta botanica, dalla perfetta organizzazione e dalla cortesissima ospitalità.
Al Cap. Neil Mc Eacharn, morto il 18 aprile 1964, e le cui spoglie mortali riposano ora - unitamente a quelle della famiglia del suo Amministratore dott. Antonio Cappelletto - in una Cappella - Mausoleo appositamente costruita nei giardini, č subentrato, nell'onerosa opera di manutenzione del compendio, l'Ente Giardini Botanici Villa Taranto "Cap. Neil Mc Eacharn", col preciso scopo di conservare all'Italia e a tutto il mondo questo impareggiabile gioiello di botanica e di bellezze naturali.

SPECIE BOTANICHE RARE.

VICTORIA CRUZIANA
VICTORIA CRUZIANA



Il genere Victoria, originario delle aree dei grandi bacini fluviali dell'America meridionale (Rio Delle Amazzoni, Paranà), annovera gli esemplari dalle maggiori dimensioni della famiglia delle ninfee. Nei periodi di maggiore attività vegetativa della pianta (giugno-luglio) le foglie sfiorano i due metri di diametro. In Europa è coltivata come specie annuale seminando a gennaio-febbraio i caratteristici semi sferici delle dimensioni di un pisello.




METASEQUOIA GLYPTOSTROBOIDES

metasequoia







Questa conifera a foglia caduca descritta solo sulla base di reperti fossili fino al 1941. I due esemplari a dimora nei Giardini di Villa Taranto furono donati dal principe Borromeo al capitano Mc Eacharn già nel 1949 e nel 1950.












DICKSONIA ANTARCTICA

dicksonia




Quest'elegante pianta appartiene alla grande famiglia delle felci e in particolare al gruppo delle "felci arboree" per il caratteristico "tronco". Originaria delle foreste umide dell'Australia è presente nel parco con ben oltre 30 esemplari.





EMMENOPTERYS HENRYI
Emmenopterys

 


Quest'albero, appartiene alla stessa famiglia di caffè e gardenia (Rubiaceae), è originario delle foreste temperate della Cina dalle quali fu introdotto con successo in Europa nel 1907. Fu piantato in questi Giardini nel 1947 ma si dovette attendere fino al luglio 1971 per avere la sua prima fioritura; fu un evento straordinario mai verificatosi prima di allora in Europa.



DAVIDIA INVOLUCRATA

davidia



L'esemplare messo a dimora nel 1938 dall'infante di Spagna Don Jaime nel "Prato delle Personalità" ha assunto delle dimensioni ed un portamento talmente caratteristico da costituire motivo d'interesse anche in assenza delle curiose e appariscenti infiorescenze. E' la spettacolare fioritura, cui si deve il nome comune di "albero dei fazzoletti" o "albero delle colombe". Pianta originaria della Cina.



ACER PALMATUM CAP. MC EACHARN

acer




Acero dal colore inconfondibile “rosso corallino”. La pianta muta il colore delle foglie (con una tendenza al verde) durante la stagione estiva, per poi riassumere i colori scarlatti tipici del periodo autunnale.







DESCRIZIONE GIARDINI

ERBARIO
Nello splendido edificio di gusto eclettico dell’ex portineria dei Giardini Botanici, sono esposti preziosi e delicati “quadri naturali”. L’Erbarium Britannicum del Capitano Neil Mc Eacharn comprende 43 teche nelle quali è possibile ammirare specie di flora spontanea del regno unito raccolte, classificate e nomenclate nel lontano 1929 in Inghilterra da Henry Cocker, il primo giardiniere di Villa Taranto.

VIALE D'INGRESSO
Il nome "Viale delle Conifere" è dovuto alla straordinaria sequenza compatta di rari esemplari di conifere provenienti da tutto il mondo. Una lunga striscia d'erba rasatissima si interpone tra il viale e la vegetazione e fa da cornice alle variopinte bordure.

FONTANA DEI PUTTI
Così chiamata per le sculture che l'adornano. In primavera la fontana è contornata da fioriture multicolore tra le quali si ammirano le Viole Cornuta e le Primule Obconica. D’estate la stessa fontana è “avvolta” dalle gigantesche foglie della Colocasia antiquorum chiamata con definizione pittoresca “orecchia d’elefante”.

LABIRINTO DELLE DAHLIE
Dall’estate all’autunno il Labirinto delle Dahlie affascina ed incanta i visitatori con lo spettacolo di oltre 1700 piante in fioritura. Tra le 350 varietà spiccano le decorative a fiore grande, le pompons,i cui capolini sferici a nido d’ape non raggiungono i 5 mm di diametro e l’appariscente emery paul dall’intenso colore rosso granata.

SERRA VICTORIA E GIARDINO VERTICALE
(Victoria Cruziana, originaria del Paraguay - Argentina). Tra le piante tropicali e subtropicali questa è coltivata in serra. L'enorme ninfea equatoriale, è la “regina” delle piante acquatiche, i cui semi a Villa Taranto, arrivarono nel 1956 provenienti dall'orto botanico di Stoccolma. E’ visibile al pubblico dal 15 giugno ad ottobre inoltrato. Le sue foglie sfiorano i due metri di diametro e possono sopportare il peso di circa 10 chilogrammi. Sullo sfondo della serra è possibile ammirare il Giardino Verticale, una struttura ricoperta da essenze vegetali che sono fatte radicare su pannelli di materiale fibroso.

MAUSOLEO
Costruito nel 1965 su disegno del professor Renato Bonazzi per esaudire un desiderio del defunto che aveva chiesto di riposare nel giardino che fu la sua "ragion di vita". Mirabili le vetrate policrome, opera di Paolo Rivetta, che raffigurano fiori e nel centro l’immagine di Sant’Antonio da Padova, cui è dedicata la cappella.

VALLETTA
Artificialmente scavata nel 1935 e sovrastata da un ponticello, lungo 35 metri, con arcata unica. L'arredo vegetale oltre a ginestre arboree, cascate di Cotoneaster horizontalis e molto altro, comprende anche la Davidia involucrata, pittorescamente detta "l'Albero dei fazzoletti".

VILLA
Acquistata nel 1931 a seguito di un'inserzione apparsa sul Times. Lo stile è ispirato ad architetture della Normandia. Edificata da Augusto Guidini, architetto ticinese nel 1853. Il soffice prato all'inglese antistante è rallegrato da una zampillante fontana. La villa non è visitabile e dal 1995 è sede della Prefettura del Verbano - Cusio - Ossola.

GIARDINI TERRAZZATI
Cascatelle e giochi d'acqua si alternano ad aiuole di piante annuali, creando un incantevole avvicendamento di forme e di colori. Qui si innalza la statua bronzea del Pescatore, opera del napoletano Vincenzo Gemito.

PETALO PAVILLON
Zona relax e panorama sui Giardini Terrazzati e sulle Alpi Pennine.

FIOR DI LOTO Un sinuoso bacino ospita il Nelumbo nucifera, il fior di loto, dai carnosi e profumati petali di color rosa sfumato. Fiore sacro ai buddisti e simbolo dell’India, le sue foglie di circa 50/60 cm., sono impermeabili all’acqua e innalzandosi di oltre un metro e mezzo svettano in una vasca ovoidale.

CORNUS FLORIDA RUBRA e DAVIDIA INVOLUCRATA
Nei mesi di aprile e maggio, quando i rami vengono letteralmente coperti da miriadi di fiori, queste piante offrono uno spettacolo probabilmente unico in Europa. L’esemplare di Davidia Involucrata messo a dimora nel 1938, dall’Infante di Spagna ha assunto ragguardevoli dimensioni. Alla peculiare fioritura bianca, si deve il nome comune di “albero dei fazzoletti”.

L'ideale per poter godere di tutte le fioriture presenti è andarci almeno 4-5 volte durante il periodo di apertura.

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piantina

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I testi sono presi da fonti web, tra cui il sito ufficiale del Giardino Botanico di Villa Taranto e da questo provengono anche le foto nella pagina, mentre le foto del'album sono ©webpam.

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