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Tra le attrazioni caratteristiche di Legnano, oltre al Palio, non si può dimenticare la
Compagnia dialettale dei Legnanesi. Nata nel dopoguerra (il primo spettacolo è stato messo in scena l'8 dicembre 1949)
è stata fondata da Felice Musazzi il quale già da quando aveva 15 anni calcava le scene facendo la comparsa
nella filodrammatica dell'Oratorio di Cerro Maggiore. La compagnia è tutta maschile, essendo a quel tempo vietata, dal clero,
alle donne la recita insieme agli uomini. Quindi i vari personaggi femminili sono interpretati da attori
truccati ed abbigliati da donna. Musazzi farà suo per sempre il personaggio della Teresa, popolana
alle prese con i problemi della povera gente che abita nelle classiche case di cortile lombarde.
Le trame delle commedie ruotano e si snodano tutte attorno a questo cortile "la curti di miracul" (il cortile dei miracoli)
dove ogni giorno si vive la miseria di quel periodo.
Queste commedie semplici piacquero molto perchè aiutavano la gente a ridere dei propri guai e la compagnia
iniziò la sua fortuna.
Le trame venivano imbastite dallo stesso Musazzi e la prima commedia importante
è stata :"Sem nassù par patì" (siamo nati per soffrire)in questa fecero l'esordio la Teresa e la figlia
Mabilia (interpretata da Toni Barlocco)
Negli anni cinquanta la compagnia va a gonfie vele tanto che, verso la fine, approda all'Odeon di Milano.
Tutti gli anni una nuova commedia fa registrare trionfi con il tutto esaurito per mesi anche nelle sale
più importanti.
Qualche titolo : "Teresa degli spiriti", "Chi vùsa pùse la vaca l'è sua!" (La mucca è di chi grida di più!) , "I pover crist superstar"
"Regna la rogna", "Va la batel ca sèm sù tuti" (Vai battello che siamo su tutti) .
Felice Musazzi è sempre autore, regista e... Teresa.
Non mancarono i riconoscimenti per il suo lavoro tanto che nel 1983 Franco Zeffirelli consegnò ai Legnanesi
il premio Top Positano e nel 1984 Musazzi ricevette il premio Anfora Olearia. Nel 1988 quando la loro popolarità
era al culmine, fu insignito , a Venezia, del Gran Collare con la Croce di San Marco.
Nel 1986 scompare la Mabilia e per adattare questo alle nuove trame si inventa che la stessa è partita per
l'America per fare la diva.
Nel 1989 dopo una lunga malattia esce di scena anche la Teresa mentre sta scrivendo l'ultimo copione, il ventitreesimo.
" Va là tramvai" : un tram che per lui si è fermato per sempre.
Lo spettacolo deve continuare e le due figure chiave sono state sostituite da altri bravi attori che continuano
a portare in giro per i teatri le storie della "curti di miracul" ma i nomi di Teresa e Mabilia saranno sempre
accostati a quelli di Felice Musazzi e Toni Barlocco.
Visto che le commedie sono scritte in dialetto Legnanese rendono tutto il loro splendore in questa lingua,
anche perchè di alcune parole non si può fare una traduzione che rispecchi esattamente il significato e allo
stesso tempo mantenga quella dose di ironia che racchiude.
Per darvi un'idea di questo genere di prosa, proverò a trascrivere alcune battute dei protagonisti.
Il marito di Teresa, Giüan, torna stanco dal lavoro:
" Teresa te se sa ghè sücess?"
" Saghè stàà?"
" L'è mortu ul me amis sota a grü sul laurà e adess la so veduva la ciapa cinq miliuni da a asicurasiun"
" E ti duè ca te sevi in chel mumentu lì?"
" Seu andà al cess"
" Ecu, quando ghè da guadagnà un quai còs ti te ghe sè mai!"
TRADUZIONE:
" Teresa lo sai cos'è successo?"
" Cosa c'è stato?"
" E' morto il mio amico sotto la gru sul lavoro e adesso la sua vedova prende 5 milioni dall'assicurazione"
" E tu dov'eri in quel momento?"
" Ero andato in bagno"
" Ecco, quando c'è da guadaganre qualcosa tu non ci sei mai!"
Altra situazione frequente nella corte dei miracoli ( e fuori) sono i litigi tra Teresa e sua
cognata Rosa che si odiano allegramente da quarant'anni.
Teresa viene multata perchè la sera prima cercava di riportare a casa suo marito ubriaco, recuperato alla
festa delle Cascinette di Canegrate. Teresa pedala e Giuan sulla canna: in due sulla bicicletta di Rosa.
Della quale lei da le generalità e quindi vengono convocate in caserma per pagare la multa di mille lire.
Le due donne sono subito alle mani.
Si scalciano negli stinchi, sberle sulle orecchie, capelli strappati.
Rosa:"In galera te mandi pufàta, g'ho imprestàà a bicicleta, la m'ha rotu ul pedalin e la sela,la m'ha
perdü a pumpa e in pü ò da pagaghi a multa?"
" A bicicleta l'è la tua"
" Ma te sevi sü ti"
" A pumpa ta l'ho sequestràà mi parchè a ma vigniva anmò i danè para i dadi e la salsa ca tò imprestà
e te me iè da pü"
"
ladra"
" Mai cumpagn da tì ca te rübà i gerani e i viör dal giardinetu dul münicipi"
" Rüfiana"
" Spia"
" Balabiòta"
TRADUZIONE:
" In galera ti mando insolvente, le ho prestato la bicicletta, mi ha rotto il pedalino e la sella
mi ha perso la pompa e in più devo anche pagarle la multa?"
" La bicicletta è la tua!"
" Ma eri su tu"
" La pompa te l'ho sequestrata io perchè mi dovevi ancora i soldi per la salsa e i dadi che ti ho
imprestato e tu non me li hai più ridati"
" Ladra"
" mai come te che hai rubato i gerani e le viole dal giardinetto del Municipio"
" Fuori di testa, matta (letteralmente: balla nuda)"
E vengono i periodi di crisi sul lavoro, scioperi e proteste, mancanza di pagamento del salario.
Le donne del Cotonificio Cantoni vanno a Roma per protestare naturalmente Teresa e Mabilia alla
testa del corteo.
Alla fine vengono tutte messe a lavorare alla Zecca, ad impacchettare soldi.
Teresa "Pudevan ciàpàm par ül cü ma inscì no!
L'eva tri mes ca ma davan no un ghèll e lur par famala
man metü chì a impachetà i miliardi. Vah ca l'è grosa!
In mès di danè e pudè no spendai: na türtüra sadica!
Vigliacchi: l'è pecà daghi no fögu.
Intanto la Mabilia si mette a litigare con un'altra operaia.
Mabilia:" Te se ti ca te fà la spia ala guardiana e man dà do
ur da mülta. Spia tedesca!
" Han fa ben parchè te se na lazarona" e le lancia addosso un pacco di biglietti da centomila.
Accorre Teresa in difesa della figlia
" Basta inscì! Cui miliardi pudè fas maal."
Arriva la guardiana : passo militaresco e fischietto a tracolla e un cappellino con la faccia
della Medusa sulla visiera.
" Donn ga riva a Gestapo"
La Gestapo sbuffa: "facce di palta, polentone, bbone a gnente, sfaticate nordiste!"
TRADUZIONE
Teresa: "Potevano prenderci per i fondelli ma così no! erano tre
mesi che non ci davano un soldo e loro per farci dispetto, ci mettono qui ad
impacchettare i miliardi. Vah che è grossa! In mezzo ai soldi e non
potere spenderli: una tortura sadica!"
Vigliacchi: è peccato non dargli fuoco.
Mabilia: "Sei tu che hai fatto la spia alla guardiana e mi hanno dato due
ore di multa."
"Hanno fatto bene perchè sei una lazzarona"
Teresa: "Basta così, coi miliardi potete farvi male."
"Donne arriva la Gestapo"
L'attuale famiglia Colombo: da sinistra Teresa (Antonio Provasio) Mabilia (Enrico Dalceri) e Giuan (Luigi Campisi) - foto ©webpam 2009
I Legnanesi di Felice Musazzi: sul loro sito tutta la storia, notizie degli spettacoli, foto di scena, gli attori e il calendario delle turnee.
Foto di scena tratta dalla copertina del volume di Felice Musazzi
-La Teresa storie grame di povercrist - volume da cui sono liberamente tratte
le gag sopra riportate.
Foto del monumento a Musazzi davanti alla Pretura di Legnano. (foto ©webpam)
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